GIUSTIZIA

Uggetti, la Cassazione cancella l’assoluzione: sentenza sbagliata, ecco perché

Uggetti, la Cassazione cancella l’assoluzione: sentenza sbagliata, ecco perché

Simone Uggetti, sindaco e martire, sostiene di aver agito “nell’interesse pubblico”. Introduce così la fattispecie di reato a fin di bene. Peccato che nel codice penale questa fattispecie non ci sia, gli ha già risposto la Cassazione, che ha cancellato l’assoluzione in appello, che non negava i fatti (una gara d’appalto taroccata, con il bando scritto addirittura da chi doveva vincerla), ma sosteneva che non era stato arrecato danno alla pubblica amministrazione.

Il reato di turbativa d’asta (articolo 353 del codice penale) è però “un reato di pericolo, dal momento che per la configurazione del reato non si richiede che alla lesione della libertà di iniziativa economica consegua necessariamente la lesione effettiva dell’interesse economico della Pubblica amministrazione”. Così scrive il sostituto procuratore Massimo Gaballo nei suoi motivi d’appello accettati dalla Cassazione.

“Ne consegue che il reato in esame si consuma anche con il solo ‘turbamento’ della gara, a prescindere dall’effetto pregiudizievole o meno che ne sia conseguito per la Pubblica amministrazione”. Infatti, “il bene giuridico tutelato dall’articolo 353 del codice penale va individuato in primo luogo nella salvaguardia della libertà di iniziativa economica, attraverso la quale si realizza poi anche l’interesse della Pubblica amministrazione”.

Che la gara sia stata turbata è fuor di dubbio: con un “bando cucito addosso”, rileva Gaballo. Scritto nell’ufficio del sindaco da colui che doveva a ogni costo vincere l’appalto per la gestione delle piscine, l’avvocato Cristiano Marini, rappresentante della società Sporting Lodi. Il vestito su misura viene confezionato decidendo i punti da assegnare: 15 per “il radicamento territoriale (ma Uggetti ne avrebbe voluti 20)”.

Così vengono buttati fuori gara i concorrenti (Sporting Management di Verona e Acquatica Sport di Castel Leone). E Sporting Lodi trionfa, anche perché “venivano sminuiti i requisiti dell’offerta economica e degli investimenti per la riqualificazione degli impianti, con relativo risparmio di spesa per Sporting”. Sicuri dunque che non ci sia stato anche danno per la pubblica amministrazione? Grazie ai punteggi concordati, vengono escluse aziende che avrebbero pagato di più e soprattutto avrebbero investito di più nelle due piscine.

E comunque il Comune di Lodi, dopo il bando taroccato, perde mesi di incassi ed esborsa 25 mila euro per sistemare le piscine al posto delle società che si candidavano a gestirle. Uggetti, che oggi fa il martire e chiama la politica in sua difesa, era da subito ben conscio di ciò che stava facendo: tanto che, “dopo essersi confrontato con Marini su eventuali indagini in corso, ordinava la formattazione del suo computer e cercava di avvicinare il colonnello Benassi della Guardia di finanza per tentare di carpire notizie su eventuali indagini in corso sul bando”.

Nel suo video, l’ex sindaco Pd di Lodi ora fa capire che bisogna dare una regolata ai magistrati, perché producono sentenze contraddittorie che vessano gli imputati e confondono i cittadini: ma non è così. I pm, i gip, i giudici del riesame e quelli di primo grado, i sostituti procuratori generali e i giudici di Cassazione sono tutti concordi. Solo i giudici d’appello hanno emesso una sentenza dissonante, pur concordando nella ricostruzione dei fatti (la gara è stata taroccata).

Ma hanno sbagliato dal punto di vista giuridico, spiegano i motivi d’appello: hanno contraddetto “clamorosamente l’orientamento totalitario della giurisprudenza di legittimità, senza essere in grado di menzionare neppure un precedente di merito a sostegno” della loro decisione. E la sentenza è anche illogica, perché gli accordi segreti provano “esattamente il contrario di quanto illogicamente ritenuto dalla Corte: non l’assenza di sviamento di potere, ma la piena consapevolezza di avere illecitamente turbato la gara”. (Il Fatto quotidiano, 2 aprile 2022)

La Cassazione annulla l’assoluzione
Qualcuno aveva chiesto scusa di averlo accusato. I suoi sostenitori avevano puntato il dito contro chi continuava a ricordare i nudi fatti (un bando di gara scritto insieme a chi doveva vincere l’appalto). Ora la Cassazione ha annullato la sentenza che lo aveva assolto, in appello, dopo la condanna in primo grado. Così l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, dovrà essere sottoposto a un nuovo giudizio. I giudici della Suprema corte hanno accolto ieri i motivi d’appello del sostituto procuratore generale di Milano Massimo Gaballo, che in sei paginette aveva fatto a pezzi le motivazioni della sentenza con cui Uggetti e i suoi tre coimputati erano stati assolti il 25 maggio 2021. In primo grado era stato invece condannato a 10 mesi di reclusione per turbativa d’asta. Uggetti, Pd, era stato arrestato il 3 maggio 2016, accusato di aver “aggiustato” la gara per la gestione di due piscine comunali scoperte di Lodi. La Cassazione ha riconosciuto le ragioni dell’accusa che sostenevano che la società Sporting Lodi avesse vinto grazie a un “bando cucito addosso”. (Il Fatto quotidiano, 1 aprile 2022)

Si è costituito parte civile al posto del Comune, è stato lasciato solo
Non riesce a nascondere la soddisfazione, Massimo Casiraghi: è il cittadino di Lodi, ieri militante 5stelle e oggi consigliere comunale, che si è costituito parte civile, nel 2016, nel processo all’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti. Lo aveva fatto in sostituzione del Comune, che non si era voluto costituire. La sua richiesta era stata accolta sulla base della norma che disciplina la cosiddetta “azione popolare”, che conferisce al cittadino elettore il “diritto di far valere in giudizio le pretese che in via ordinaria spetterebbero al Comune”.

“Mi sono costituito”, spiega Casiraghi, “sapendo che naturalmente non ci avrei guadagnato niente, perché un eventuale risarcimento sarebbe andato al Comune di Lodi”. Dopo l’assoluzione in appello di Uggetti, nel maggio 2021, Casiraghi è stato lasciato solo. Luigi Di Maio ha addirittura chiesto scusa a Uggetti dalle pagine del Foglio. Alla solitudine umana e politica si è aggiunto un peso economico: 12 mila euro di spese giudiziarie da pagare. “Ora la Cassazione ha annullato l’assoluzione e disposto un nuovo processo d’appello: sono sollevato. Non perché mi piacciano le condanne, ma perché ho recuperato la speranza che si possa ancora avere giustizia”.

Nelle settimane scorse, alcuni consiglieri regionali lombardi e alcuni parlamentari del M5s avevano deciso di dare un contributo a Casiraghi per le spese giudiziarie. La cifra di 12 mila euro forse sarà raggiunta nei prossimi giorni. Ora, del resto, la sentenza della Cassazione riapre i giochi anche sui possibili risarcimenti, che saranno decisi nel nuovo processo d’appello. Intanto Lodi si avvia verso le elezioni comunali del 12 giugno. Candidato sindaco del centrosinistra è un ragazzo poco più che ventenne, Andrea Furegato. Casiraghi si chiede: “Che cosa faranno i 5stelle di Lodi visto che hanno deciso di stare in coalizione con il Pd? Lotteranno perché il Comune si costituisca finalmente parte civile, al mio posto, per chiedere nel nuovo processo i danni provocati alla città?”. (Il Fatto quotidiano, 3 aprile 2022)

 

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Il Fatto quotidiano, 1 e 2 aprile 2022
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