MILANO

Indagato Stefano Boeri. Per la gara di progettazione della Beic, la Biblioteca europea

Indagato Stefano Boeri. Per la gara di progettazione della Beic, la Biblioteca europea

Indagato Stefano Boeri, il più noto degli architetti milanesi: per la gara per la progettazione della Beic, la grande Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, finanziata con 101 milioni di fondi Pnrr, che dovrà sorgere a Porta Vittoria e conterrà 2,5 milioni di libri. La gara indetta dal Comune di Milano fu vinta nel luglio 2022 da un raggruppamento di progettisti italiani guidati da Onsitestudio.

Boeri era il presidente della giuria. Ora la Procura di Milano e la Procura europea lo indagano per turbativa d’asta e false attestazioni sul conflitto d’interessi. Insieme a lui sono indagati l’architetto Cino Zucchi, che faceva parte della giuria, e tre professionisti degli studi che hanno vinto la gara, Raffaele Lunati, Giancarlo Floridi e Manuela Fantini. Ieri la Guardia di finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di computer e cellulari, su mandato dei pm Giancarla Serafini, Paolo Filippini e Mauro Clerici.

Perquisito anche l’ufficio in Comune della dirigente del settore Rigenerazione urbana Simona Collarini (non indagata), responsabile unico del procedimento (Rup) della gara per la Beic. Per verificare se ha fatto i controlli sul possibile “conflitto di interessi” che spettano al responsabile della pubblica amministrazione.

Proprio il conflitto d’interessi tra giurati e vincitori era stato segnalato da un articolo pubblicato dal Fatto quotidiano nell’agosto 2022 e firmato dall’architetto Emilio Battisti (che aveva denunciato  la vicenda all’Ordine e poi è stato ascoltato dai pm in Procura): i vincitori sono legati a Boeri e Zucchi per aver collaborato con loro in alcuni progetti. Inoltre Lunati e Floridi sono ricercatori presso il Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano in cui Boeri e Zucchi sono professori ordinari. E lo studio Boeri è collegato allo studio Sce Project di Manuela Fantini da rapporti d’affari per un totale di circa 118 mila euro.

Per questi motivi Boeri e Zucchi (come scritto sul Fatto dall’architetto Battisti) avrebbero dovuto dichiarare i loro legami accademici e d’affari con i professionisti giudicati. Con la conseguenza che il Comune avrebbe dovuto sostituire Boeri e Zucchi in giuria, oppure escludere Lunati, Floridi e Fantini dalla gara. Non è successo, dunque la gara, secondo i pm, è stata turbata.

“Sono tranquillo e confermo la mia completa disponibilità a collaborare con le autorità competenti per fornire tutte le informazioni in mio possesso, al fine di chiarire una situazione che trovo incredibile”. Così Boeri ha dichiarato all’Agi. Oltre che per le sue realizzazioni architettoniche, tra cui il Bosco Verticale, Boeri è conosciuto anche per il suo impegno in politica: fu candidato nel 2010 alle primarie del centrosinistra per la scelta del sindaco di Milano, ma battuto da Giuliano Pisapia di cui fu poi per breve tempo assessore alla cultura.

di Gianni Barbacetto e Davide Milosa, Il Fatto quotidiano, 12 ottobre 2023 (versione modificata)
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