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Piccole Gladio crescono. I “corsi di Ardimento” dell’estate 2023

Piccole Gladio crescono. I “corsi di Ardimento” dell’estate 2023

Siete – siamo – ancora in tempo: il 26 e 27 agosto potete – possiamo – partecipare al “Campo di addestramento alla Difesa con Ardimento” organizzato dai nipotini di Gladio. Appuntamento al campo avventura di Pré-Saint-Didier, in Valle d’Aosta, per “un’estate tutta da vivere, ricca di avventura e emozioni”. Iscrizioni presso l’Associazione italiana volontari Stay Behind, erede della Gladio sciolta nel 1990.

Certo, non sono i “corsi di ardimento” istituiti negli anni Sessanta dal generale Giuseppe Aloia, capo di Stato maggiore dell’esercito, con la collaborazione di due fascisti doc come Pino Rauti e Guido Giannettini. Non sono neppure i “campi di parasoccorso” organizzati nell’estate del 1970, in vista del golpe, dal deputato (piduista) del Msi Sandro Saccucci. Nella storia, si sa, la tragedia si ripresenta poi come farsa. Oggi, mentre si aspetta non il golpe, ma la Commissione parlamentare che può riscrivere la storia, prepariamoci con l’“addestramento all’acquaticità fluviale con discesa rafting nella Dora Baltea”.

In questa matta estate ci sono già state altre “attività addestrative” guidate dal capocentro di Gladio Stefano Secci: un corso per operatore radio in Piemonte; un campo di addestramento per “sopravvivenza estrema da conflitto nucleare, chimico, biologico e radiologico, addestramento all’autodifesa e all’antiterrorismo” in Liguria; e soprattutto il terzo campo di addestramento “Sulla cresta dell’onda” che si è tenuto a fine luglio al rifugio di Pratorotondo in provincia di Genova: 250 ore modellate sui protocolli Sid (Sistema italiano di difesa, una organizzazione privata, ma con una sigla che strizza l’occhio al vecchio nome del servizio segreto militare).

Entusiasti i partecipanti, che raccontano la loro esperienza sulla newsletter dell’Associazione Stay Behind: “Tre giorni ad altissima intensità”, dice Andrea, “che ti spingono veramente al limite”. Aggiunge Sonia: “Un’esperienza intensa sia dal punto di vista fisico che mentale. Ho imparato a eseguire nel modo più fedele possibile le istruzioni che vengono date e a rispettare una gerarchia”. Cesare, ex militare, è felice: “La vita non è altro che una lunga guerra asimmetrica, prima di tutto con noi stessi. Ho imparato valori come SENSO DEL DOVERE, SACRIFICIO, SENSO DELL’ONORE E PATRIA”, tutto a lettere maiuscole, naturalmente.

Alisinja ha compiuto 19 anni durante il campo: “E ne sono fiera. Ho capito molto di me stessa e mi ritrovo nel motto del Sid: La resa non è il nostro credo”. Michele, ex paracadutista della Folgore, era uno degli istruttori: “È sempre una bella esperienza stare per boschi, dormire a cielo aperto, fare i conti con la fatica fisica e mentale”. Conclude in gloria Stefano Secci, ex militare del Tuscania e capocentro Stay Behind: “Sono straorgoglioso di come siano andati i campi, i partecipanti sono oggi persone diverse, con un’energia maggiore e con valori più solidi, in armonia con la dottrina di Stay Behind: Servire la libertà in silenzio”.

“Silendo libertatem servo” era il motto di Gladio, la pianificazione anticomunista segreta mai liberata del tutto dai sospetti di aver partecipato a operazioni eversive negli anni delle stragi. Oggi i reduci e i loro nipotini, riuniti nell’Associazione italiana volontari Stay Behind, nata nel 1994, si presentano come un gruppo “a carattere patriottico, morale, informativo ed educativo. Non siamo influenzati da partiti politici. Siamo al servizio di chi ha servito la nostra Nazione. Stay Behind, l’ultima Linea di Difesa, la Prima Linea di Resistenza della Democrazia e delle sue Istituzioni”. “Proteggere il nostro Paese è al centro della nostra eredità. Portiamo avanti le tradizioni di impegno, coraggio e silenziosi sacrifici che ci hanno reso un pilastro della Nostra Democrazia”.

Il presidente, Omar Vittone, area Fratelli d’Italia, vanta rapporti con il mondo dell’intelligence e sostiene di aver avuto esperienze di lavoro “in Paesi difficili quali Iraq, Afghanistan, Somalia, Libano”. È stato presidente del Traforo del Gran San Bernardo, poi consigliere d’amministrazione della Rav, la società dell’autostrada Aosta-Monte Bianco, infine ben pagato manager di Anas International in Qatar, nonché console onorario di San Marino a Doha.

Gli scopi dell’associazione Stay Behind: “Raccogliere e riunire gli appartenenti civili della disciolta Organizzazione per consolidare i vincoli di fraterna amicizia e solidarietà, difenderne la reputazione e l’onorabilità contro ogni forma di denigrazione, discriminazione e persecuzione”. Ma anche “riaffermare, difendere e diffondere le motivazioni ideali che, nel culto delle tradizioni patrie e nella fedeltà ai principi di libertà, di giustizia, di pluralismo democratico, ispirarono la volontaria adesione degli appartenenti alla disciolta organizzazione Stay Behind”, “stabilire rapporti di amicizia e di aggregazione con gli appartenenti alle analoghe organizzazioni europee e mantenere i vincoli di solidale collaborazione con le Forze Armate”. “Quando entri a far parte della nostra Organizzazione sei in prima linea nella storia”.

 

Per saperne di più su Gladio:
Gladio, il mistero dei misteri italiani

Il Fatto quotidiano, 18 agosto 2023
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