SEGRETI

“Cara Meloni, ti scrivo”. Due lettere (preoccupate) dei famigliari delle vittime delle stragi

“Cara Meloni, ti scrivo”. Due lettere (preoccupate) dei famigliari delle vittime delle stragi

Oggi, 23 marzo 2023, inizia a Brescia l’udienza preliminare che dovrà decidere se aprire un nuovo processo per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio 1974 provocò otto morti e oltre cento feriti. I due nuovi imputati, accusati di essere tra gli esecutori materiali dell’attentato, sono i neofascisti di Ordine nuovo Roberto Zorzi e Marco Toffaloni. Quest’ultimo, che nel 1974 aveva 17 anni, sarà giudicato separatamente dal Tribunale dei minori.

Nei due procedimenti, si costituirà parte civile l’associazione familiari delle vittime della strage di Brescia che ha intanto mandato due lettere (firmate anche dalle associazioni delle vittime delle stragi di piazza Fontana, di Bologna e di Ustica) che esprimono forte preoccupazione per i rapporti delle associazioni con il nuovo governo. La prima lettera è stata inviata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e riguarda la commissione per la desecretazione dei documenti sulle stragi italiane.

Fu costituita in seguito alla “direttiva Renzi”, poi ampliata dal governo Draghi (che ha aggiunto ai temi da desecretare anche Gladio e P2), per valutare le carte da togliere agli archivi segreti e rendere disponibili agli studiosi e ai cittadini versandole all’Archivio centrale dello Stato.

Il lavoro della commissione ha già ottenuto alcuni risultati di rilievo. Ha scoperto la scomparsa di un intero archivio, quello del ministero dei Trasporti tra il 1968 e il 1980: gli anni delle stragi, alcune delle quali organizzate proprio su treni o in stazioni. Ha scoperto anche che i documenti segreti che avrebbero dovuto provare la “pista internazionale” per la strage di Bologna invece la escludono. Il lavoro della commissione si è però interrotto con la fine del governo Draghi. I famigliari delle vittime chiedono ora a Meloni di far riprendere l’attività alla commissione.

La seconda lettera è stata inviata al ministero dell’Istruzione, che aveva con le associazioni sulle stragi una convenzione per svolgere nelle scuole attività sulla memoria. Anche queste attività sono state interrotte dall’insediamento del governo Meloni.

La preoccupazione dei famigliari si estende fino alle iniziative che tradizionalmente si svolgono il 9 maggio, “Giorno della memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi neofasciste. L’incontro istituzionale non è ancora stato programmato. Potrebbe svolgersi in Senato, dove è presidente un politico che nella sua casa di Milano esibisce i busti di Mussolini.


Piazza della Loggia dopo lo scoppio della bomba. Cerchiato, quello che potrebbe essere Marco Toffaloni

 

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Il Fatto quotidiano, 23 marzo 2023
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