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La condanna Sec brucia Lina, Pisapia non firma

La condanna Sec brucia Lina, Pisapia non firma

Non sarà il manager Alberto Lina a sostituire Giuseppe Sala nel consiglio d’amministrazione di Expo spa, ma Alberto Grando, prorettore della Bocconi e professore di Economia e gestione delle imprese. Il sindaco Giuliano Pisapia si è rifiutato di firmare la già annunciata nomina di Lina, dopo l’articolo del Fatto quotidiano del 27 gennaio che raccontava la condanna inflitta al manager dalla Sec. La commissione che negli Stati Uniti vigila sulla Borsa e i mercati finanziari lo aveva accusato nel 2007 di insider trading e il giudice lo ha condannato nel 2009 a pagare 381 mila dollari di multa. L’accusa riguardava guadagni illeciti in Borsa ottenuti sfruttando informazioni riservate, quando, nel 1998, Lina era vicepresidente e amministratore delegato di Finmeccanica e aveva venduto alla svizzera Abb la Elsag Bailey Process Automation (Ebpa), società quotata a Wall Street.

Negli Stati Uniti, il manager italiano è stato assistito dall’avvocato Lawrence H. Schoenbach, difensore anche di Gaetano Badalamenti e John Gambino. In fondo, gli è andata bene, perché il procedimento a suo carico riguardava fatti del 1998 e dunque contro di lui non è stata applicata la nuova legge americana sull’insider trading che prevede pene fino a 20 anni di carcere. Per effetto del procedimento, comunque, Lina non può assumere negli Stati Uniti cariche in società quotate. In Italia stava invece assumendo la carica di rappresentante del Comune di Milano nel consiglio d’amministrazione di Expo spa, con la possibilità di diventarne anche amministratore delegato (come Sala). In un momento delicato: nei prossimi mesi infatti la società dovrà varare il bilancio finale dell’esposizione universale, proprio mentre l’uscente Sala è impegnato nella campagna elettorale per diventare sindaco di Milano.

Il Fatto quotidiano, 27 gennaio 2016 (aggiornamenti 28 gennaio 2016)
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