SEGRETI

Strage di Ustica, gli archivi ci sono (ma chiusi: niente sopralluoghi)

Strage di Ustica, gli archivi ci sono (ma chiusi: niente sopralluoghi)

La ricerca dei documenti sulla strage di Ustica è una caccia al tesoro che si perde in un labirinto senza fine. Non nella Francia di Emmanuel Macron, a cui si appella Giuliano Amato, ma nell’Italia in cui sono letteralmente scomparsi gli archivi del ministero dei Trasporti. Lo ha messo nero su bianco la Commissione che vigila sulla desecretazione dei documenti sulle stragi prevista dalla Direttiva Renzi, poi ampliata da Mario Draghi a P2 e Gladio. Ma ora sappiamo che gli archivi ci sono: in tre depositi di Ciampino, Pomezia e Cesano. Ma non si possono visitare, come dice una corrispondenza ministeriale (con uno zampino Nato) che il Fatto ha potuto leggere.

“Non è accettabile che, in un periodo di tempo prolungato, che va dalla fine degli anni 60 agli anni 80, possa mancare del tutto la documentazione relativa al gabinetto del ministro dei Trasporti pro tempore nonché le serie archivistiche relative all’attività del ministero, per il settore Trasporti, riferite al periodo delle stragi che hanno segnato tragicamente il nostro Paese”. Così diceva la prima relazione annuale del “Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio centrale dello Stato”, datata 12 ottobre 2022. Ma la ricerca dei documenti c’è stata e gli archivi sono stati trovati.

Nella Commissione sulle desecretazioni si è formato un sottogruppo che si è occupato specificatamente degli archivi del ministro dei Trasporti, pesantemente coinvolto nelle vicende delle stragi italiane: trasporto aereo per Ustica (1984), treni e ferrovie per le stragi di Gioia Tauro (1970), Italicus (1974), Bologna (1880), Rapido 904 (1984), oltre alle tentate stragi di Nico Azzi sul treno Torino-Genova (1973) e sulla linea Pescara-Ancona a Silvi Marina (1974). Impensabile che non sia stato prodotto materiale informativo, se non altro per quanto riguarda i danni e le implicazioni civili degli attentati.

Il 7 marzo 2022 il sottogruppo si riunisce e, dopo aver appreso che esiste materiale conservato in un hangar dell’aeroporto militare di Ciampino e in altre sedi, chiede al ministero dei Trasporti di potervi accedere. L’11 marzo 2022 parte un sollecito ufficiale, firmato dal sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale, che è il punto di approdo dei documenti che devono essere desecretati e acquisiti. Scrive De Pasquale: “Si comunica che siamo ancora in attesa di concordare con i referenti di codesto ministero una data per effettuare il sopralluogo nel deposito di Ciampino o in altre sedi, al fine di individuare, prioritariamente, la documentazione dell’ufficio di gabinetto dei ministri che si sono succeduti nel corso delle diverse legislature”.

Il 14 marzo 2022 arriva la risposta del ministero dei Trasporti. È firmata dal capo dell’Organo centrale di sicurezza, il direttore generale Costantino Fiorillo, il quale prende atto che una visita al deposito di Ciampino è già stata concordata verbalmente per il 21 marzo con il direttore generale degli affari generali del ministero, Massimo Provinciali, che aveva partecipato alla riunione 7 marzo. Conferma Fiorillo: “È lui l’interlocutore per la pianificazione del sopralluogo e delle attività presso tale archivio”. E aggiunge: “Lo scrivente conferma che, ovviamente, qualora venissero reperiti documenti ‘classificati’, l’Organo Centrale di Sicurezza provvederà agli atti di competenza, che consistono unicamente nel provvedere alla materiale declassifica degli stessi ed al contestuale loro riversamento”.

Sembra cosa fatta, i documenti “classificati” potranno essere desecretati e riversati all’Archivio di Stato. Ma quattro giorni dopo tutto si blocca. Il 18 marzo 2022, il direttore generale Provinciali fa marcia indietro: “Facendo seguito alla riunione del 1° Sottogruppo del Comitato consultivo, tenutasi il 7 marzo scorso, nel corso della quale era stato programmato il sopralluogo in oggetto, si comunica che lo scrivente, accompagnato dalla Dirigente competente e da funzionari del settore, ha effettuato un pre-sopralluogo che ha portato alla conferma di quanto già anticipato dai funzionari, ovvero che nei locali di Ciampino non è presente documentazione di alcun tipo afferente gli avvenimenti di interesse del Comitato. Si ritiene pertanto superfluo, salvo contrario avviso, un sopralluogo da parte di componenti del Sottogruppo. Anche i responsabili degli archivi di Pomezia e di Cesano hanno escluso la presenza in dette strutture di documentazione di interesse”.

Fine della storia. Con un dettaglio da rilevare: il capo dell’Organo centrale di sicurezza del ministero dei Trasporti, Costantino Fiorillo, scrive da una carta da lettere su cui è stampigliata la dicitura: “Segreteria principale Nato-Ue”. È l’ufficio del ministero preposto alla custodia del segreto di Stato, anche di provenienza Nato.

Il Fatto quotidiano, 9 settembre 2023
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