POLITICA

Quelli che “Avete perso”. La litania delle inconsolabili vedove di Silvio

Quelli che “Avete perso”. La litania delle inconsolabili vedove di Silvio

“Avete perso. Mettetevi il cuore in pace: voi avete perso! E adesso basta, smettetela di spargere falsità su Silvio Berlusconi”. Così Stefania Prestigiacomo, ex ministra e per 28 anni parlamentare del centrodestra, ha urlato in faccia a chi firma questa colonna.

Avevamo appena finito la presentazione del libro su Berlusconi (Una storia italiana, Chiarelettere), domenica scorsa 18 giugno 2023, al Siracusa Book Festival, invitati dall’organizzatore, Damiano Gallo. La presentazione era stata disturbata da alcune signore, che difendevano a gran voce Silvio e contestavano il racconto dell’autore, soprattutto quando citava sentenze definitive secondo cui Berlusconi ha pagato 200 milioni di lire ogni anno, dal 1974 almeno fino al 1992, ai capi di Cosa nostra, prima Stefano Bontate, che aveva incontrato di persona a Milano, e poi Totò Riina.

“Avete perso!”: ma gentile signora Prestigiacomo, a perdere sono i campioni e le squadre sportive, i giocatori d’azzardo sul tavolo verde, i partiti politici alle elezioni. I cronisti no: non vincono e non perdono, quando raccontano fatti veri. E in questo caso, i finanziamenti di B. a Cosa nostra restano veri e documentati anche nel caso che i partiti che hanno vinto le elezioni decidano che veri non siano più.

“Avete perso!”: chissà a chi si riferiva, Stefania Prestigiacomo, che evidentemente dimostra una visione confusa della divisione dei poteri in una democrazia, sovrapponendo politica e giustizia, il potere esecutivo e quello giudiziario. E soprattutto dimostra una visione agonistica dell’informazione, schiacciata sulla politica e da ridurre al silenzio, quando la politica abbia deciso che i fatti vadano cancellati, dimenticati, rimossi.

“Avete perso!”. E Prestigiacomo ci aggiunge il timbro proprietario: “Questo festival l’ho sponsorizzato io!”, come a dire: “Come osi dire queste cose a casa mia?”.

“Avete perso!”: dunque ormai abbaiate invano, sembra dire Prestigiacomo, siete stati sconfitti; a vincere è stata la santificazione di Berlusconi a reti unificate. Ma i fatti non possono essere messi ai voti né giocati ai dadi, non possono essere decisi a maggioranza. La verità è fatta d’altra pasta rispetto alla propaganda.

“Avete perso!”: e venite qui a parlare nel festival da me sponsorizzato “senza contraddittorio”. Bello. Qui Prestigiacomo rasenta il sublime, inventando un nuovo format: la presentazione di libri “con contraddittorio”. Per un volume sulla scienza bisognerà affiancare all’autore un mago. Se l’argomento è la geografia, ci vorrà un terrapiattista. Per presentare un libro sulla corruzione, si inviterà un corrotto; sulla mafia, ci vorrà anche un mafioso.

“Avete perso”: ma a perdere è la logica e il buon senso. Io continuo a raccontare i fatti di “Una storia italiana”, l’avventura dell’uomo che, minacciato di sequestro negli anni Settanta, invece di andare dai carabinieri chiama Marcello Dell’Utri e assume il boss Vittorio Mangano; che da quel momento versa 200 milioni di lire ogni anno a Cosa nostra; che si iscrive al club eversivo della P2, la loggia massonica segreta di Licio Gelli; che paga la più grande tangente mai versata a un singolo uomo politico (23 miliardi di lire a Bettino Craxi); che nasconde al fisco 368 milioni di dollari; che si fa confezionare 60 leggi ad personam; che compra senatori come al mercato delle vacche; che sfugge a una decina di condanne solo grazie alla prescrizione, all’amnistia, ai testimoni comprati, alla cancellazione dei reati.

“Avete perso”: ma i fatti restano, la memoria è conservata. Ognuno poi deciderà se credere ai fatti o alla propaganda diventata agiografia.

Il Fatto quotidiano, 23 giugno 2023
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