GIUSTIZIA

Eurotangentopoli. A Bruxelles arrestano, a Roma votano la salva-ladri

Eurotangentopoli. A Bruxelles arrestano, a Roma votano la salva-ladri epa10321854 Flags in front of the European Parliament building in Strasbourg, France, 23 November 2022. EPA/JULIEN WARNAND

Roma e Bruxelles hanno lo stesso fuso orario. Eppure sembrano stare su pianeti diversi. All’Europarlamento la vicepresidente Eva Kaili, arrestata per lo scandalo dei soldi del Qatar, è stata destituita: con voto unanime della conferenza dei presidenti, poi confermato dall’aula con un solo contrario e due astenuti. Nessuno ha protestato contro le perquisizioni, le intercettazioni e le manette, ma tutti hanno condannato la corruzione.

Intanto invece in Italia, al Senato, si è sviluppato un dibattito surreale sulla giustizia, durante i giorni di discussione del decreto sui rave party che, a dispetto del titolo, nasconde provvedimenti sui reati contro la pubblica amministrazione. E non sono mancati richiami alle proposte del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che promette d’intervenire per limitare le intercettazioni e depotenziare la legge Severino, applaudito da politici della maggioranza e dell’opposizione.

Dentro il decreto rave, primo atto del governo di Giorgia Meloni, c’è anche la riforma dell’ergastolo ostativo, che fa cadere la cosiddetta “legge spazzacorrotti” introdotta dal ministro Alfonso Bonafede durante il governo Conte 1. Così dopo la sua approvazione definitiva potranno godere dei benefici carcerari automatici – e uscire dal carcere, o proprio non entrarci nemmeno – anche i condannati per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, concussione, peculato. La norma salva-corrotti a favore dei colletti bianchi è stata sostenuta in aula e votata dai partiti della maggioranza e da Italia viva.

Entusiasta Pierantonio Zanettin, di Forza Italia, promotore dell’emendamento sul carcere ostativo: è finita l’era delle manette “e siamo certi che si potrà lavorare bene al fianco del ministro Nordio che ha avuto il coraggio politico di delineare un programma riformatore nitidamente ispirato ai valori costituzionali della presunzione di non colpevolezza e del garantismo giuridico. Con una maggioranza parlamentare così ampia e cinque anni di legislatura davanti, possiamo davvero conseguire obiettivi di grande respiro, dalla separazione delle carriere alla revisione della legge Severino, fino alla limitazione del trojan (il software per realizzare intercettazioni, ndr) ai soli reati di mafia e terrorismo”.

Il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto si è schierato per “la depenalizzazione, il garantismo e una visione di Stato leggero che punisce, ma che anche educa, del tutto in linea con una giustizia come quella descritta dal ministro Nordio in Parlamento”. Se la prende invece con “una linea giustizialista e manettara presente nella maggioranza”. Plaudendo alle norme che puniscono organizzatori e partecipanti ai rave party, il senatore di Forza Italia Dario Damiani ha dichiarato soddisfatto: “Eravamo il paese dei balocchi, oggi con questa norma non lo siamo più”.

Il decreto rave è stato infine approvato con 92 voti a favore, 75 contrari e un astenuto e ora passa alla Camera. A opporsi, l’Alleanza verdi e sinistra, il Movimento 5 stelle e il Pd. Per il senatore Ettore Licheri (M5s) “una maggioranza trasversale si assume la responsabilità di concedere l’accesso ai benefici penitenziari ai condannati per peculato, corruzione e concussione. Fanno finta di non sapere che mafia e corruzione sono due facce della stessa medaglia”.

I senatori dem Anna Rossomando e Dario Parrini se la sono presa con Nordio, ma solo perché non è parso accorgersi che anche il Pd è favorevole all’abbattimento almeno parziale della Severino: “La sospensione per 18 mesi dalla carica per gli amministratori regionali e comunali oggi scatta anche in presenza di condanne di primo grado: su questo il Pd ha già presentato una puntuale proposta di modifica”.

L’articolo 7 del decreto rave, per non farsi mancare niente, prevede il reintegro anticipato dei medici no vax. Non lo ha votato (“per opposizione a titolo personale”) Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia: “Lealtà incondizionata al governo, ma votare quell’articolo significa dire ai sanitari che si sono vaccinati che avrebbero anche potuto non farlo”.

Il Fatto quotidiano, 14 dicembre 2022
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