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Alessandra Appiano: verso il processo la psichiatra che l’aveva in cura al San Raffaele

Alessandra Appiano: verso il processo la psichiatra che l’aveva in cura al San Raffaele

Va verso il giudizio abbreviato il procedimento aperto dopo la morte di Alessandra Appiano, scrittrice, amica del Fatto quotidiano e moglie del nostro Nanni Delbecchi. Alessandra, impegnata nel volontariato e ambasciatrice Oxfam, ha vinto il premio Bancarella nel 2003 con il romanzo Amiche di salvataggio e ha poi scritto numerosi altri romanzi. Amica di salvataggio è il titolo del documentario trasmesso dalla Rai nel 2021, con la voce narrante di Lella Costa che ripercorre la vita della scrittrice attraverso le sue parole e le testimonianze degli amici.

Alessandra si è tolta la vita il 3 giugno 2018, dopo aver chiesto di essere ricoverata in un luogo protetto, l’ospedale San Raffaele-Ville Turro, per essere aiutata a superare una crisi depressiva. Invece quel 3 giugno Alessandra è stata lasciata uscire dall’ospedale, senza alcun controllo. Il procedimento penale avviato dopo la sua morte stava per essere chiuso con una richiesta d’archiviazione. In seguito all’opposizione del marito, assistito dall’avvocato Lucilla Tassi, il sostituto procuratore milanese Maria Letizia Mocciaro, dopo un supplemento d’indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per il medico del San Raffaele-Ville Turro che l’assisteva e l’aveva in cura, la psichiatra Raffaella Zanardi.

Il capo d’imputazione, per omicidio colposo, ipotizza un comportamento negligente da parte della dottoressa Zanardi, “per aver erroneamente valutato il quadro diagnostico e il conseguente rischio suicidario”, “omettendo di adottare le doverose misure medico-sanitarie e di controllo, necessarie e sufficienti a tutelare la salute psico-fisica” di Alessandra “e a prevenire gesti autolesionistici”.

L’accusa è formulata nell’ipotesi che sia stata fatta una diagnosi sbagliata, che non siano stati eseguiti test diagnostici oggettivi, che sia stato sottovalutato lo stato di salute e non sia stato “aggiornato il quadro diagnostico, in seguito a un peggioramento delle condizioni cliniche della paziente”.

Ieri la dottoressa Zanardi ha depositato una relazione tecnica di parte e ha chiesto il giudizio abbreviato. Il giudice dell’udienza preliminale, Roberto Crepaldi, valuterà gli elementi raccolti nella prossima udienza del 31 maggio.

Il Fatto quotidiano, 23 marzo 2022
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