GIUSTIZIA

Mentì sul giudice che condannò Berlusconi. Ora il ricorso a Strasburgo perde i pezzi

Mentì sul giudice che condannò Berlusconi. Ora il ricorso a Strasburgo perde i pezzi

Condannato l’imprenditore Massimo Castiello, per aver detto il falso ai magistrati sul giudice Antonio Esposito, che fu il presidente del collegio di Cassazione che condannò in via definitiva Silvio Berlusconi per frode fiscale. Pena: 8 mesi di reclusione. Reato: false dichiarazioni rese al pm. Così ha deciso in primo grado il Tribunale di Roma, rinviando al giudizio civile la quantificazione del risarcimento da riconoscere ad Esposito.

La sentenza si riferisce a una cena estiva avvenuta nell’agosto 2011 a San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza. Tra gli inviatati, l’attore Franco Nero, il giudice Esposito, suo grande ammiratore, e altri quattro commensali. A tavola, chiacchiere in libertà davanti al mare di Calabria. Ma due anni dopo, nell’agosto 2013, arriva la sentenza che conferma la condanna inflitta a Berlusconi dal Tribunale di Milano e poi confermata dalla Corte d’appello, per aver nascosto al fisco italiano (e agli azionisti di minoranza di Mediaset) 368 milioni di dollari, di cui 7,3 sopravvissuti alla prescrizione.

Subito dopo, il 20 agosto 2013, il Giornale della famiglia Berlusconi ospita un’intervista a Castiello, annunciata in prima pagina dal titolo: “Se becco Berlusconi gli faccio un mazzo così”. Attacco dell’articolo shock: “Berlusconi mi sta proprio sulle palle, se mi dovesse capitare a tiro gli faccio un mazzo così”. Castiello ha recuperato, due anni dopo, memoria della cena estiva davanti al mare di Scalea. E il suo racconto sembra essere la prova che Esposito è prevenuto e che la sua sentenza di condanna è dettata dall’astio personale e dall’odio politico. Tanto che le dichiarazioni di Castiello sono state portate dagli avvocati di Berlusconi anche davanti alla Corte europea di Strasburgo, con la richiesta di bacchettare l’Italia per l’ingiusta sentenza.

Peccato che ora il Tribunale di Roma rompa il giocattolo: Castiello ha detto il falso, gli altri ospiti presenti alla cena non hanno confermato le sue dichiarazioni, Esposito non ha detto le parole che il Giornale gli ha messo in bocca. Franco Nero ricorda che “si parlava più che altro di cinema” e che tutt’al più “c’era un’antipatia del giudice nei confronti del Cavaliere”. Gli altri commensali, Domenico Fama e sua moglie, dichiarano: “Siamo rimasti di sasso. Quelle parole non sono state mai pronunciate, si parlò di Berlusconi solo perché Esposito fornì spiegazioni di natura giuridica su alcune prescrizioni”. Ora anche il ricorso a Strasburgo è diventato più debole.

Il Fatto quotidiano, 25 marzo 2022
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