SEGRETI

Elogiò Rauti, protagonista della stagione delle stragi. Ora è al vertice dell’Archivio di Stato

Elogiò Rauti, protagonista della stagione delle stragi. Ora è al vertice dell’Archivio di Stato

Il presidente del Consiglio Mario Draghi non ratifichi la nomina di Andrea De Pasquale al vertice dell’Archivio centrale dello Stato. Lo chiedono con forza i rappresentanti delle vittime delle stragi. Lo ha scritto in una lettera a Draghi il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, seguito da Manlio Milani (vittime della strage di Brescia) e Carlo Arnoldi (vittime di Piazza Fontana).

All’Archivio centrale delle Stato di Roma è esposto l’originale della Costituzione repubblicana, con le firme autografe del presidente dell’Assemblea costituente Umberto Terracini e del capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola.

Il sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, appena nominato dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha infatti un ruolo delicato, perché a lui spetta l’attuazione della “direttiva Renzi” che toglie il segreto dai documenti sulle stragi, di recente ampliata da Draghi a Gladio e P2. “È un ruolo che richiede una spiccata sensibilità costituzionale e una coraggiosa autonomia rispetto alle numerose pressioni politiche che possono ostare all’attuazione dell’iniziativa”, scrive Bolognesi.

Requisiti che mancano a De Pasquale, che da direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma, quando nel novembre 2020 acquisì il fondo archivistico personale del fascista Pino Rauti, lo comunicò con una nota dai toni agiografici diffusa dalla Fondazione Rauti e dalla famiglia, senza alcuna spiegazione sul ruolo di Rauti, militante dei Fasci di Azione Rivoluzionaria e poi fondatore di Ordine nuovo, il gruppo che più d’ogni altro partecipò alla strategia delle stragi, realizzando – secondo quanto attestano sentenze ormai definitive – l’attentato di piazza Fontana e quello di piazza della Loggia a Brescia.

Al direttore dell’Archivio di Stato spetta l’attuazione della “direttiva Renzi” che toglie il segreto dai documenti sulle stragi, di recente ampliata da Draghi a Gladio e P2

De Pasquale partecipò anche alla presentazione (celebrativa) della donazione, insieme a Isabella Rauti, figlia di Pino e senatrice di Fratelli d’Italia. Allora Franceschini pretese la rimozione immediata dal sito istituzionale beniculturali.it del comunicato agiografico su Rauti. Ora ha firmato il decreto che porta De Pasquale al vertice dell’Archivio di Stato, dove è esposta la copia originale della Costituzione antifascista e da dove dovrebbe gestire le carte declassificate su stragi, Gladio e P2.

“Nei siti e nei canali istituzionali della Biblioteca di cui De Pasquale era responsabile”, scrive Bolognesi, “è mancata una qualunque forma di contestualizzazione storico-critica della figura di Rauti, personaggio a dir poco controverso nel panorama del neofascismo italiano”. Anche Pier Luigi Bersani chiede che si ascoltino i familiari delle vittime. E Tomaso Montanari, rettore dell’Università per gli stranieri di Siena, aveva già dichiarato che con il comunicato della Fondazione Rauti “la Biblioteca nazionale di Roma ha completamente smarrito il senso costituzionale della cultura”.


Andrea De Pasquale

Leggi anche:
– L’ultima sentenza sulle stragi nere: ora sappiamo
– Basta con la retorica dei misteri di Stato

Il Fatto quotidiano, 18 agosto 2021
To Top