MILANO

La passione di Sala per i rampolli della Prima Repubblica

La passione di Sala per i rampolli della Prima Repubblica caldoro a caserta con lorenzo montecuollo presentazione candidati dc+psi caserta

Le colpe dei padri non ricadono sui figli. Ma i meriti evidentemente sì. Così nelle liste elettorali per le prossime amministrative troviamo più d’un “figlio di”. A Milano, nella lista civica di Giuseppe Sala candidato sindaco del centrosinistra, c’è Alberto Veronesi, direttore d’orchestra ma soprattutto rampollo di Umberto Veronesi, il più potente oncologo italiano, fondatore dello Ieo, l’Istituto europeo di oncologia. In questo caso, la parentela non poteva passare inosservata ed è stata in qualche modo esibita. Nessuno si è accorto invece di altri due candidati presenti nella stessa lista, “Beppe Sala-Noi Milano”: sono Emmanuel Conte e Viviana Demitry. Candidature in trasferta, verrebbe da dire, poiché le loro radici politiche e familiari sono a Sud, in Campania.

Emmanuel è figlio di Carmelo Conte, uno dei boss socialisti campani ai bei tempi della Prima Repubblica. Il padre di Viviana è invece Geppino Demitry, deputato socialista dal 1983 al 1994. I due rampolli vivono a Milano da anni. Emmanuel ha studiato all’università Bocconi e ora lavora a Banca Imi. Viviana abita all’ombra della Madonnina da oltre un decennio. Hanno stretto un patto elettorale per fare campagna insieme: in fondo rappresentano due dinastie potentissime nella Campania e nell’Italia della Prima Repubblica.

Carmelo Conte, il papà di Emmanuel, si spartiva il potere con uomini del calibro di Paolo Cirino Pomicino, Giulio Di Donato e Francesco De Lorenzo, che venivano chiamati “i quattro vicerè di Napoli”. Fu deputato per quattro legislature, dal 1979 al 1994. Nel 1980 entrò al governo come sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, con la delega più ambita al Sud, quella per la Cassa del Mezzogiorno. Poi divenne per tre legislature ministro per le aree urbane.

Conte senior ebbe anche una brutta avventura giudiziaria: negli anni Novanta gli arrivò un avviso di garanzia per collusione con la camorra. Ad accusarlo furono alcuni collaboratori di giustizia, senza però riscontri durante il processo, che si concluse, nel 2011, con un’assoluzione. “Sono stato rovinato dai servizi segreti”, spiegò dopo la sentenza. Durante gli anni di Mani Pulite, poi, tutti i suoi uomini a Salerno furono indagati, arrestati, processati e il suo formidabile sistema di potere crollò insieme alla Prima Repubblica.

Ora è salito a Milano per dare una mano al figlio in campagna elettorale. Se ne intende: ai suoi tempi, negli anni Ottanta, a Salerno ha portato il Psi dal 10 al 30 per cento dei voti, spodestando la pur agguerrita Dc locale. È rimasto al Sud invece l’altro figlio, Federico Conte, fratello di Emmanuel, che si era candidato alle scorse elezioni regionali con il Pd, nella lista di Vincenzo De Luca: senza successo.

Chissà se andrà meglio al fratello trapiantato al Nord e al suo patto elettorale con Viviana Demitry, che al Corriere del Mezzogiorno ha dichiarato: “Sono in debito con questa città, Milano, e devo provare a restituirle tutto l’affetto che mi ha regalato in questi anni. Beppe Sala è un gran brava persona e soprattutto capace, e so che se venisse scelto potrebbe rappresentare un punto di svolta per Milano. Ma ha bisogno di circondarsi di validi collaboratori”. Ecco allora scendere in campo lei e l’amico Emmanuel. “D’altronde il mio sogno”, continua Viviana, “è quello di essere per la gente quello che sono per i miei figli: un punto di riferimento”.

Tra una settimana sapremo se la Dynasty dei Conte & Demitry ha trovato terreno fertile al Nord.

 

Nella foto: l’ex ministro Carmelo Conte (ultimo a destra) con Stefano Caldoro, Forza Italia, ex presidente della Regione Campania, alla presentazione dei candidati Dc+Psi a Salerno.

Il Fatto quotidiano, 27 maggio 2016
To Top