MILANO

Sarà Francesca Balzani a sfidare Sala

Sarà Francesca Balzani a sfidare Sala

A Milano sarà scontro tra Giuseppe Sala e Francesca Balzani. La corsa per scegliere il prossimo sindaco, finora confusa, ora è diventata una partita a scacchi tra Giuliano Pisapia e Matteo Renzi. Ieri i due si sono incontrati a Roma, nella sede del Pd al Nazareno. Il sindaco uscente era significativamente accompagnato da Balzani, vicesindaco e candidata alla successione. Il segretario del Pd era affiancato dai suoi vice Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. Nessun arrocco, nessuno scacco matto: Renzi non ha imposto il suo candidato, il commissario Expo Giuseppe Sala, come una parte del Pd milanese avrebbe voluto; Pisapia non ha formalizzato la candidatura Balzani, ma l’ha portata direttamente al Nazareno.

I due, il sindaco e il segretario del Pd, si sono guardati negli occhi e si sono parlati per oltre un’ora. Alla fine, un comunicato sibillino che lascia aperte tutte le possibilità e dice solamente che a Milano ci saranno “primarie vere, aperte, coinvolgenti e partecipate, che tengano conto della peculiarità e dell’autonomia di Milano e che portino all’individuazione della candidata o del candidato migliore per vincere le prossime elezioni comunali e proseguire nel buon governo della città, con innovazione e nuova progettualità”.

L’unica possibilità esclusa, dunque, è l’imposizione di Sala come candidato unico del Pd senza primarie, come l’uomo di Expo per qualche tempo aveva sperato. Per il resto, il comunicato oracolare del Nazareno può essere letto dalle due diverse prospettive. Pisapia incassa il riconoscimento “della peculiarità e dell’autonomia di Milano”. Sala porta a casa la speranza di essere “il candidato migliore per vincere le prossime elezioni comunali”. Pro Balzani è l’accenno alla continuità del “buon governo della città” che è da “proseguire”. Pro Sala il riferimento alla discontinuità, laddove si cita “innovazione e nuova progettualità”. Insomma, la Pizia non avrebbe saputo fare di meglio. Ma intanto Pisapia ottiene la conferma che si dovrà passare dalle primarie e mostra in pubblico la sua candidata, pronta a formalizzare comunque la sua partecipazione, anche contro Sala.

Al termine della riunione, Pisapia dice una sola frase: “L’incontro con Renzi? È andato benissimo”. Poi riparte per Milano, per volare a Parigi dove oggi partecipa al “Summit dei sindaci del mondo” al vertice sul clima. Balzani è restata invece un’altra ora al Nazareno, a parlare con Renzi e poi con Debora Serracchiani.

Da oggi gli scenari possibili sono almeno più chiari. Sala dovrà decidere se partecipare alle primarie, sapendo di avere a favore il Pd renziano, oltre alla Milano centrista che sta preparando una lista civica per sostenerlo. Sala da oggi sa anche di avere contro Pisapia, il mondo “arancione”, la Milano civica che non si riconosce nei partiti, oltre alla sinistra del Pd, a Sel e ai cespugli della sinistra-sinistra. Pisapia s’impegna a rispettare comunque i risultati delle primarie: chi ha più voti vincerà. Ma con l’impegno di Renzi a non decidere da Roma il candidato Pd. Anche perché pure Balzani è del Pd, benché non di osservanza renziana.

Sala a questo punto della partita a scacchi potrebbe anche tentare la mossa del cavallo: disertare le primarie e presentarsi con una sua lista civica, sostenuta dal Pd milanese renziano e bersaniano (cioè la grande alleanza che farà rivivere lo schieramento che fu capitanato da Filippo Penati, prima dei suoi guai giudiziari). Ha ancora un mese per pensarci, visto che fino al 31 dicembre resta commissario Expo, impegnato a smontare il giocattolo. Ieri, a un incontro sul futuro di Milano, davanti a una platea gentilmente messa a disposizione dal Corriere della sera, Sala ha parlato non da candidato alle primarie, ma già da sindaco, discutendo con i rettori delle università milanesi quale città costruire, e con quali soldi. Un’idea l’ha già data in un’intervista al mensile Gq in cui ha proposto di privatizzare l’Atm, cioè l’azienda che gestisce i trasporti della città, peraltro con buoni risultati e conti in ordine.

Allieva di Victor Uckmar, assessore al Bilancio a Genova, poi parlamentare europea per il Pd, unica italiana a essere nominata, nel 2012, relatore generale al bilancio europeo, infine assessore al Bilancio a Milano e vicesindaco: Francesca Balzani pare una donna in grado di garantire quel delicato equilibrio tra competenze professionali e grinta politica “arancione”. È esperta di conti come un Mario Monti capace però di risolvere i problemi e, nello stesso tempo, appassionata come un NoTav che sa battersi per le idee in cui crede. Da oggi la partita a Milano è aperta.

Il Fatto quotidiano, 3 dicembre 2015
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