EXPO

Expo-boom a settembre. Ma a prezzi di saldo

Expo-boom a settembre. Ma a prezzi di saldo

Settembre ottimo per Expo: gli ingressi, secondo i dati del Fatto Quotidiano che pubblichiamo in questa pagina, sono 4.657.000. Depurati dagli addetti e da quelli che lavorano nel sito (valutati almeno 10 mila ingressi al giorno), sono 4,3 milioni di visitatori. Addirittura sopra le previsioni (3,5 milioni).

Il mese era partito fiacco, ma già sabato 5 aveva sfiorato le 200 mila presenze. Poi, dalla seconda settimana, gli ingressi sono decollati, mantenendosi sempre sopra le 100 mila presenze, con i picchi raggiunti il sabato, sempre attorno alle 250 mila ingressi. Meno bene le domeniche, che non hanno mai raggiunto quota 200 mila.

L’ottimo risultato di settembre, comunque, non è purtroppo sufficiente a recuperare i tre mesi neri dell’esposizione universale (maggio: 1,9 milioni d’ingressi; giugno: 2,2 milioni; luglio: 2,2). Anche con il buon risultato di agosto (3,2 milioni), il totale dei primi cinque mesi è fermo a 13,8 milioni. Anche ipotizzando un ottobre d’oro, ancora sopra i 4 milioni d’ingressi, sarà difficile raggiungere non solo i 24 milioni delle prime, ottimistiche previsioni, ma pure i 20 milioni promessi ora. Si raggiungeranno, se tutto andrà bene, i 18 milioni totalizzati dall’Expo di Hannover nel 2000, ribattezzata, con quei numeri, “il flop del millennio” per aver avuto il peggior risultato degli ultimi cinquant’anni.

L’attenzione ora si sposta su altre cifre: quelle degli incassi. La promessa del commissario Giuseppe Sala era di portare a casa 380 milioni di euro con 20 milioni di biglietti piazzati al prezzo medio di 19 euro. L’aggressiva politica di marketing avviata per rimediare ai cattivi risultati dei primi tre mesi ha però abbassato di molto il prezzo medio. Ormai i biglietti sono svenduti, si trovano su Groupon con sconti del 50 per cento e più. Continua l’offerta a 5 euro degli ingressi dalle ore 18. E Groupon offre un biglietto giornaliero più un ingresso dalle 18 a 19,90 euro. Tagliandi gratis sono distribuiti ai clienti da Coop, Esselunga, Bennet. Ma anche dal Comune di Milano, a chi si abbona a al servizio di bike sharing BikeMi.

Per far affluire gente a Expo, poi, le strutture dell’esposizione universale sono diventate la location di iniziative d’ogni tipo: dall’assemblea nazionale del Pd al direttivo della Cgil. Perfino la presentazione del Giro d’Italia da parte di Rcs Sport è avvenuta ieri all’Auditorium Expo.

I biglietti che il commissario Sala dà ottimisticamente per già venduti sono in realtà collocati presso i tour operator (il malloppo maggiore, 3 milioni di ticket, ad Alessandro Rosso, che fatica a smaltirli) e e i partner Expo (come Telecom, Coop, Banca Intesa Sanpaolo). Non è detto che arrivino nelle mani dell’utilizzatore finale, cioè del visitatore che si presenta ai tornelli. Sala si mostra però tranquillo perché se i pacchetti non saranno collocati, scatteranno le fidejussioni bancarie che proteggono i contratti di vendita.

Il flusso turistico a Milano è comunque aumentato, ragionevolmente anche grazie a Expo. Lo rileva anche Trivago, sito di prenotazione alberghi, che ha avuto a settembre un volume di ricerche sei volte superiore al settembre dell’anno scorso. Così Milano supera Roma, realizzando il 12 per cento delle ricerche alberghiere totali sull’Italia, con una crescita di ben 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014, quando era ferma al 2 per cento delle ricerche sul totale Italia. L’aumento dei flussi turistici a Milano è stato favorito dal fatto che gli albergatori hanno smesso di far crescere i prezzi: a maggio l’incremento era addirittura del 52 per cento rispetto al maggio dell’anno precedente; a settembre i listini degli hotel si sono fermati al 23 per cento in più rispetto allo scorso anno.

Ora Sala dovrà far fronte ad altre emergenze, per riuscire a quadrare i bilanci di fine manifestazione. La più grave è quella degli extra-costi. Il solo Padiglione Italia è costato 53 milioni di euro, contro i 28 preventivati. Le architetture di servizio (bar, magazzini, spazi comuni, bagni) sono state affidate a gara per 55,6 milioni, ma ora i costruttori ne pretendono 7 in più. La piastra, ossia la base del sito, doveva costare 165 milioni, ma Mantovani ne chiede 238. Per la rimozione delle interferenze (la preparazione dell’area) la Cmc aveva offerto 58,6 milioni, ora ne pretende ben 136.

Gianni Barbacetto e Marco Maroni / Il Fatto quotidiano, 6 ottobre 2015
To Top