POLITICA

Monfalcone, la prima lista elettorale tutta di “stranieri” (e quel video con il camorrista)

Monfalcone, la prima lista elettorale tutta di “stranieri” (e quel video con il camorrista)

Si avvicina la stagione dei bagni, anche nel litorale adriatico di Monfalcone. Chissà se tornerà anche l’ordinanza del sindaco che vieta di fare il bagno in mare alle donne vestite di tutto punto e con il velo islamico? Quando fu emanata dalla sindaca Anna Maria Cisint, quell’ordinanza fece scalpore. Come quelle che impedivano la preghiera in due moschee improvvisate, ritenute abusive.

Oggi Cisint, anche sull’onda della sua contrapposizione durissima agli “stranieri” che vivono a Monfalcone, è stata eletta europarlamentare della Lega. Ma è restata più attiva a Monfalcone che a Strasburgo. Ora è in pista per la campagna elettorale del suo Comune, che come tanti altri andrà alle urne il 13 e 14 aprile per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Sostiene a spada tratta Luca Fasan (a sinistra nella foto), candidato del centrodestra, che indica come suo successore.

Gli si contrappone Diego Moretti, alla testa di una coalizione di centrosinistra. La novità assoluta è però il terzo candidato sindaco: Bou Konate (a destra nella foto), ingegnere, imprenditore, nato in Senegal e laureato a Trieste, che per la prima volta in Italia guida una lista interamente composta da persone arrivate da altri Paesi del mondo, soprattutto Bangladesh e Senegal.

Monfalcone è la capitale italiana della cantieristica, sede del più vasto cantiere navale di Fincantieri, dove si costruiscono le grandi navi da crociera che solcano i mari di tutto il mondo. Da anni, l’attività cantieristica ha richiamato proprio a Monfalcone migliaia di immigrati, che costituiscono l’assoluta maggioranza dei lavoratori di Fincantieri. Sono loro che hanno salvato la cittadina del Nord-est da un declino che pareva inesorabile, sono loro che hanno dato a Fincantieri la leadership mondiale della cantieristica.

Così Monfalcone è diventata la città italiana con la più grande percentuale di cittadini “stranieri”, il 30 per cento. Su circa 30 mila abitanti, un terzo sono immigrati: più di 9 mila persone, di cui 7 mila di fede musulmana, per lo più provenienti dal Bangladesh. Una comunità numerosa, tranquilla e ordinata, che lavora sodo e non ha mai dato grandi problemi di “sicurezza”: niente criminalità, niente scippi, niente accattonaggio per le strade, niente spaccio visibile di droghe.

Ma ha comunque scatenato le paure di una parte della popolazione locale, di cui la ex sindaca Cisint si è fatta interprete: “È in atto una sostituzione etnica. Gli islamici ci vogliono sostituire, vogliono sostituire le nostre tradizioni e la nostra religione cristiana con l’Islam”, ha dichiarato. “Vogliono cancellare la nostra identità e i nostri valori occidentali, imponendo regole che sono in netto contrasto con i nostri ordinamenti: vogliono la Sharia. In questi anni mi hanno detto che esageravo, ma gli islamici hanno un obiettivo chiaro: prendere il potere”.

La conferma arriva ora – secondo Cisint – dalle elezioni di domenica prossima. Bou Konate, che già fu assessore ai Lavori pubblici in una passata giunta di centrosinistra, ha deciso questa volta di presentarsi alle elezioni alla guida di “Italia plurale”, una lista composta tutta di “stranieri”, che in realtà sono cittadini italiani e monfalconesi a tutti gli effetti.

Fu lui, da presidente del Centro culturale islamico Darus Salaam, a organizzare il 23 dicembre 2023 la grande, colorata, pacifica manifestazione contro le ordinanze Cisint che volevano imporre alle donne il costume da bagno, chiudere i luoghi di culto islamici, contingentare il numero di ragazzi d’origine straniera nelle classi, deportando fuori città “le eccedenze”. A quella manifestazione, una sola bandiera fu ammessa: il tricolore.

Ma ora la campagna elettorale alle ultime battute non risparmia i colpi bassi. La destra denuncia che, su invito del centrosinistra, Konate il 28 ottobre 2024 ha portato in audizione davanti al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia il bengalese Miah Kabir, in passato condannato per caporalato. Konate risponde che Kabir si è sempre proclamato innocente, faceva da mediatore tra i suoi connazionali e una banda di italiani che gestivano davvero il caporalato nei cantieri.

A sinistra sfoderano invece un video in cui l’inossidabile Cisint appare sorridente per promuovere la pesca a Monfalcone, in compagnia di Domenico Frascogna, in passato tombarolo negli scavi di Pompei, poi killer dei Casalesi di Francesco “Cicciariello” Schiavone (cugino del più noto Francesco Schiavone “Sandokan”), infine collaboratore di giustizia. Fuochi d’artificio, negli ultimi giorni di campagna elettorale a Monfalcone, la città delle grandi navi con più immigrati d’Italia. (Il Fatto quotidiano, 10 aprile 2025)

Il video postato su Facebook dalla ex sindaca Anna Maria Cisint. Alla sua sinistra, Domenico Frascogna

I risultati del voto

Confermati i pronostici. A Monfalcone il centrodestra ha stravinto le elezioni comunali. È la cittadina italiana con la più grande percentuale di immigrati (il 30 per cento dei 30 mila abitanti) ed è stata la prima in cui in cui si è presentata una lista composta tutta di “stranieri”, con candidato sindaco Bou Konate, un ingegnere nato in Senegal, laureato a Trieste e da anni animatore culturale della comunità dei monfalconesi arrivati in città da altri Paesi del mondo, soprattutto Bangladesh. Konate ha raccolto solo il 3 per cento dei voti.

Ha vinto invece, con oltre il 70 per cento, Luca Fasan della Lega, che dunque sarà il nuovo sindaco.Era spinto e sostenuto da Anna Maria Cisint, leghista, che è stata sindaco di Monfalcone per sette anni, fino alle ultime elezioni europee, quando è stata eletta al Parlamento di Strasburgo. Ha raccolto poco più del 26 per cento il candidato del centrosinistra, Diego Moretti, già capogruppo del Pd nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Si è fermata al 3 per cento la lista “Italia plurale”, promossa dall’ingegner Konate e composta tutta di “stranieri”, che in realtà sono cittadini italiani e monfalconesi a tutti gli effetti. Konate non è riuscito a convincere ad andare alle urne quel terzo di cittadini di Monfalcone che sono di origine straniera, soprattutto provenienti dal Bangladesh, in gran parte arrivati in Italia per andare a lavorare a Fincantieri e nei cantieri navali dove si costruiscono le grandi navi da crociera.

Ha stravinto la propaganda della ex sindaca Cisint, da sempre molto dura con i suoi concittadini arrivati da lontano. “Ci vogliono sostituire, vogliono prendere il potere, vogliono instaurare la legge islamica al posto delle nostre tradizioni”: così ha ripetuto anche durante la campagna elettorale. In passato, aveva proibito i bagni in mare delle donne di fede islamica che non si tolgono i vestiti in spiaggia, aveva chiuso due moschee non ufficiali dichiarandole abusive, aveva perfino proibito ai ragazzi di giocare in città a cricket, sport nazionale del Bangladesh.

Alla vigilia del voto, Cisint aveva annunciato una querela contro il Fatto quotidiano accusandolo di aver scritto falsità contro di lei: in realtà il Fatto aveva ripubblicato un fotogramma di un video postato nella pagina Facebook della ex sindaca, in cui era in compagnia di un ex killer dei Casalesi ed ex collaboratore di giustizia.  (Il Fatto quotidiano, 16 aprile 2025)

Il Fatto quotidiano, 10 e 16 aprile 2025
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