GIUSTIZIA

Proposta: scrivere in Costituzione i diritti delle vittime dei reati

Proposta: scrivere in Costituzione i diritti delle vittime dei reati

I diritti delle vittime dei reati riconosciuti da un articolo della Costituzione. Perché la giustizia sia davvero giusta. Questa è la strada indicata da una proposta di riforma costituzionale su cui è al lavoro la commissione Affari costituzionali del Senato, presieduta dal senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni.

“Le vittime dei reati? I loro diritti sono dimenticati. Spesso le vittime sono mal sopportate perfino dai giudici dei processi penali. A volte sono trattate come scocciatori che vogliono aver spazio nel dibattimento, o che puntano solo al risarcimento”. Così Felice Casson spiega perché si sta impegnando per inserire i diritti delle vittime in Costituzione, dentro l’articolo 111, già modificato dalla riforma sul cosiddetto “giusto processo” tutto schiacciato sui diritti degli accusati.

Sacrosanti e giustamente spesso richiamati nel dibattito pubblico e nella polemica politica. Ma quelli delle vittime? Messi tra parentesi. Casson, ex senatore del centrosinistra ed ex magistrato che ha avviato processi come quello sull’amianto che ha colpito i lavoratori di Porto Marghera, ora è in contatto con alcune associazioni di vittime (del disastro del Vajont, della Moby Price, della strage di Viareggio e altre) per conto delle quali tiene i collegamenti con il Senato.

A Palazzo Madama sono stati depositati negli ultimi mesi quattro diversi disegni di legge che si prefiggono di inserire i diritti delle vittime in Costituzione: uno del Pd, firmato dal senatore Dario Parrini; uno dei 5stelle; uno dei Verdi-Sinistra; e uno di Fratelli d’Italia. Li ha ricevuti il presidente della commissione Balboni, il quale ha formato un gruppo di lavoro sul tema che ha elaborato un testo – semplicissimo – che unifica le quattro proposte: “La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”.

Casson, a nome delle associazioni delle vittime, ha chiesto una integrazione. Alle parole “La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”, propone di aggiungere: “alle quali sono riconosciuti i medesimi diritti e facoltà dell’accusato all’interno del procedimento penale”.

La proposta Balboni è intanto passata in commissione Giustizia del Senato, dove Roberto Scarpinato, ex magistrato oggi senatore 5stelle, è intervenuto sostenendo la proposta, a cui si è detto favorevole anche il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli. Contraria Italia viva, cauti i senatori di Lega e Partito democratico. La discussione è stata rinviata.

“Inserire in Costituzione i diritti delle vittime”, argomenta Scarpinato, “imporrebbe finalmente un riorientamento dell’intero sistema giustizia, che oggi è orientato tutto dal punto di vista dell’indagato”. Sarebbero rimesse in discussione, secondo Scarpinato, tutte le leggi che “producono denegata giustizia per le vittime”: come la Cartabia, che fa estinguere i processi dopo che sia trascorso un certo tempo. “Sarebbero a rischio incostituzionalità le leggi che consentono la prescrizione dei reati”. Ma anche i criteri di priorità per i processi decisi dal Parlamento: “Se non si aumentano i giudici, si risolverebbero in una forma di prescrizione”.

Il Fatto quotidiano, 28 dicembre 2023
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