POLITICA

Silvio iscritto tra i milanesi illustri. E anche il Pd s’inchina

Silvio iscritto tra i milanesi illustri. E anche il Pd s’inchina

Dario Fo diceva che non gli sarebbe dispiaciuto, se proprio gli fosse capitato di morire, che sulla sua tomba fosse incisa una battuta del Ruzante: “L’era così vivo, de vivo!”. Invece al Famedio di Milano, dove riposano gli uomini illustri, sta scritto: “Dario Luigi Angelo Fo, giullare e pittore”. Chissà che cosa avrebbe detto, Dario, del nuovo arrivo: Silvio Berlusconi. Forse avrebbe preteso il trasloco. E chissà che cosa avrebbero detto altri milanesi, se avessero saputo di finire per sempre nello stesso elenco di Silvio: Francesco Saverio Borrelli, che Berlusconi lo indagò, e Gino Strada, Livio Garzanti, Rossana Rossanda, Enzo Mari e tanti, tanti altri.

Sì, il nome di Berlusconi sarà iscritto nell’elenco dei milanesi illustri, nel Famedio del Cimitero Monumentale. Lo ha deciso la Commissione consultiva del Comune per le onoranze al Famedio, che ha approvato i nomi delle 14 personalità che il prossimo 2 novembre saranno aggiunte e i cui nomi saranno scolpiti nel marmo.

La proposta è stata fatta da Forza Italia, ma ha trovato il consenso anche della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Giuseppe Sala, che pure aveva i numeri per bloccare la decisione. Nessuno ha obiettato sull’opportunità di aggiungere il nome di un pregiudicato, condannato definitivo per frode fiscale e morto il 12 giugno scorso quando era ancora aperta su di lui un’inchiesta per i suoi rapporti con Cosa nostra (certi: ha per anni pagato 200 milioni di lire all’organizzazione mafiosa di Stefano Bontate e Totò Riina) e sul suo coinvolgimento (da dimostrare) nelle stragi mafiose del 1992-93. Il centrosinistra non ha avuto alcun dubbio: Silvio sia iscritto nel Pantheon dei milanesi.

Oltre a lui, saranno iscritti anche il musicista Marcello Abbado, l’editore Achille Mauri, il musicista Franco Cerri, l’ex direttore del Salone del Mobile Manlio Armellini, i conduttori della ditta d’organi più antica d’Italia Cesare, Alessandro e Natale Balbiani. E poi Alberto Garutti e Alfredo Ravasco. Saranno iscritte anche alcune donne, volute dalla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: Gisella Floreanini, partigiana e ministra della Repubblica dell’Ossola; Gaetanina Calvi, prima donna italiana a laurearsi in ingegneria civile al Politecnico di Milano nel 1913; Rosina Ferrario, prima donna aviatrice italiana; Marta Marzotto; Ombretta Fumagalli Carulli, dirigente democristiana e prima donna docente di diritto canonico; Francesca Laura Wronowski, partigiana. Sì, anche al Famedio vige la lottizzazione.

Il Fatto quotidiano, 5 ottobre 2023
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