GIUSTIZIA

Inchiesta Montepaschi, indagine sull’ex procuratore Greco

Inchiesta Montepaschi, indagine sull’ex procuratore Greco

Nuova indagine della Procura di Brescia su Francesco Greco, fino al novembre scorso procuratore della Repubblica a Milano. È accusato di abuso d’ufficio, nella gestione dei processi sulla crisi del Monte dei Paschi di Siena. Il suo nome è stato aggiunto nel registro degli indagati dopo quelli dei sostituti procuratori che si sono occupati del caso Montepaschi, Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici.

I tre pm avevano chiesto prima l’archiviazione (il 31 agosto 2016) dei manager di vertice Mps, Alessandro Profumo e Maurizio Viola; e poi, dopo che la richiesta era stata respinta dal giudice dell’udienza preliminare e si era svolto il dibattimento, Civardi aveva chiesto in aula (il 16 giugno 2020) la loro assoluzione. Sulla base di un convincimento della Procura di Milano secondo cui il reato di aggiotaggio non sarebbe stato commesso da Profumo e Viola perché i due manager non avrebbero nascosto al mercato il buco dei derivati Santorini e Alexandria, pur avendoli contabilizzati come la precedente gestione di Giuseppe Mussari, perché li hanno comunque segnalati nella nota integrativa al bilancio.

Un’interpretazione tecnica in una materia molto complessa, diversa da quella dei giudici, che poi hanno invece condannato. Ora a Greco viene chiesto conto delle scelte dei tre pm, spiega il suo difensore, l’avvocato Massimo Dinoia: “Una cosa mai vista, gli si addebita una responsabilità per pensiero altrui, visto che per legge il pm in aula non risponde a nessuno, neppure al capo del suo ufficio”. È poi preoccupante, per Dinoia, che “la Procura di Brescia indaghi su procedimenti in corso della Procura di Milano: appare improprio e pericoloso per la giurisdizione e per l’autonomia e indipendenza dei magistrati milanesi, tanto più in un momento come questo in cui il Csm deve nominare il nuovo procuratore di Milano”.

Nella partita c’è anche una perizia tecnica sui crediti deteriorati Mps – in un diverso filone delle indagini sulla banca di Siena – chiesta dal sostituto procuratore generale Gemma Gualdi e firmata da Roberto Tasca (ex assessore al Bilancio di Giuseppe Sala a Milano), ma poi contraddetta da una successiva perizia eseguita da Gian Gaetano Bellavia (sentito dai pm bresciani nelle scorse settimane) su richiesta del gip Guido Salvini. L’indagine di Brescia nasce dagli esposti di Giuseppe Bivona, grande accusatore di Mps. Greco era già stato indagato da Brescia e archiviato, a febbraio, per l’inchiesta sulla cosiddetta loggia Ungheria.

Il Fatto quotidiano, 12 marzo 2022
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