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Concorsi truccati, robot in ospedale e quei 13 candidati spariti

Concorsi truccati, robot in ospedale e quei 13 candidati spariti

di Gianni Barbacetto e Davide Milosa /

Cattedre pilotate, candidati spariti nel nulla e robot per operazioni chirugiche annunciati da Regione Lombardia come una novità quando è da anni che vengono utilizzati. L’inchiesta sui concorsi universitari che vede coinvolti professori dell’Università di Firenze e dell’Ospedale Careggi, di cui il Fatto ha scritto nei giorni scorsi, è arrivata a Milano. Indagato principale è il professor Marco Carini, ordinario di urologia a Firenze.

Sotto accusa concorsi per due posizioni di professore ordinario in Urologia, banditi entrambi dall’Università Statale di Milano. Indagati per corruzione al momento sono Stefano Centanni, professore ordinario in Statale, e Francesco Montorsi, ordinario dell’Università Vita e Salute e direttore del reparto di urologia all’Ospedale San Raffaele.

Scrive la Procura di Firenze: “L’intento di Montorsi sarebbe stato quello di far rinunciare il vincitore determinando di fatto l’annullamento del concorso”. Intercettato, Carini spiega: “Chicco (Montorsi, ndr) andrà al San Paolo… Noi non possiamo perdere una cattedra… Ci saranno due cattedre a Milano”. L’accusa riguarda le anomalie che hanno caratterizzato le due procedure di nomina, che si sommano però ad alcune decisioni della Regione Lombardia per collocare robot chirurgici negli ospedali pubblici.

La vicenda parte nel luglio 2020, quando la Statale pubblica un primo bando per professore Ordinario in Urologia, su richiesta del dipartimento diretto dal professor Centanni e con fondi “speciali” a disposizione del rettore Elio Franzini. A fine ottobre, viene designata la commissione di concorso composta da tre membri. Il primo è Marco Carini che intercettato spiega: “La cosa si ritarda mentre si accelera quella del San Donato in maniera tale che si possano fare contemporaneamente”.

Per questo, secondo i pm fiorentini, a Milano è stato “raggiunto  un vero e proprio accordo corruttivo… tra Carini, Montorsi e Centanni per la spartizione dei posti di professore ordinario presso gli ospedali San Paolo e San Donato… Montorsi ha svolto il ruolo di corruttore accordandosi con Centanni”. E “si è impegnato a far ritardare la domanda a coloro che l’avevano presentata” per il Policlinico San Paolo.

Il verbale della commissione è del 21 gennaio scorso. Poi succede una cosa strana: 13 su 14 candidati si ritirano o non si presentano: “Le tensioni tra i due gruppi di urologi facenti capo a Montorsi e Carini… sono state risolte con l’accordo che dovrebbe portare in cattedra Carmignani e altro professore che si identifica in… Bernardo Maria Cesare Rocco”.

Quest’ultimo il 16 febbraio viene dichiarato vincitore. Per Luca Carmignani, primario di urologia al Policlinico San Donato, si apparecchia un altro bando per ordinario di Urologia,  finanziato direttamente dallo stesso gruppo San Donato. Viene pubblicato il 26 gennaio 2021. La commissione, come prevede il regolamento interno, è la stessa del primo concorso.

Degli accordi corruttivi, intanto, nessuno sembra accorgersi. Non il rettore Franzini, non il preside di Medicina Gian Vincenzo Zuccotti (pediatra della figlia di Matteo Salvini e autocandidato all’assessorato al Welfare di Regione Lombardia). Non il direttore generale dell’Ospedale San Paolo, Matteo Stocco. E neppure la professoressa Marilisa D’Amico, costituzionalista e prorettrice alla legalità, alla trasparenza e parità di diritti dell’Ateneo.

Prima dell’inchiesta giudiziaria c’è un prologo tutto milanese. Un comunicato dell’Università Statale e dell’Ospedale San Paolo, pubblicato l’8 settembre 2020, comunica l’apertura della Scuola di Chirurgia robotica dell’Università Statale, con foto di gruppo: sorridenti, il rettore Franzini, il preside Zuccotti, il professor Centanni, il direttore Stocco e l’allora vicepresidente di Regione Lombardia nonché assessore alla Ricerca e all’Università, Fabrizio Sala.

Eppure da anni la Statale ha la disponibilità di robot chirurgici in ben tre strutture convenzionate: Policlinico di Milano, Ieo e San Donato. Strano anche che il robot al San Paolo sia finanziato dall’assessorato alla Ricerca e non, come avviene normalmente, da quello del Welfare, allora diretto da Giulio Gallera. Anomalie sulle quali ora indaga la magistratura.

Il Fatto quotidiano, 16 marzo 2021
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