AFFARI

Una denuncia in Procura: i promotori del Tav dichiarano il falso

Una denuncia in Procura: i promotori del Tav dichiarano il falso

Un esposto alla Procura di Roma, perché valuti eventuali reati (truffa e truffa ai danni dello Stato) compiuti dai promotori del Tav Torino-Lione. A depositarlo presso il palazzo di giustizia della capitale sono presidente (Ezio Bertok), vicepresidente (Alessandra Algostino) e sei componenti del consiglio direttivo del Controsservatorio Valsusa, tra cui l’ex magistrato Livio Pepino.

Chiedono che siano valutati gli “artifici e raggiri” posti in essere dai promotori della linea ferroviaria per ottenerne l’approvazione e il finanziamento. Ritengono infatti che gli atti amministrativi alla base del progetto “siano stati influenzati e viziati da forzature, attestazioni imprecise e giudizi tecnici inattendibili realizzati e prodotti dai proponenti dell’opera” e cioè i responsabili delle società Ltf – Lyon Turin Ferroviaire e Telt – Tunnel Euralpin Lyon Turin e dai vertici dell’Osservatorio Torino-Lione e dai loro consulenti. Con “artifici, particolarmente insidiosi per la natura pubblica degli organismi da cui provenivano, si è rappresentata una situazione di fatto diversa da quella reale, idonea a indurre in errore sui vantaggi dell’opera le istituzioni competenti” che l’hanno poi finanziata.

Ad affermarlo non sono fonti No-Tav, ma la relazione Crozet della Corte dei conti europea: “La galleria Lione-Torino è un tipico esempio di manipolazione del calcolo economico in cui, oltre alla sopravvalutazione del traffico, vi sono valutazioni fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di Co2”: così scrive, per la Corte dei conti europea, il professor Yves Crozet dell’Università Lione 2. “I promotori di grandi progetti infrastrutturali devono produrre dati per convincere i responsabili delle decisioni e i finanziatori. (…) Essi tendono a gonfiare le previsioni di traffico da un lato e a sottovalutare i costi di attuazione dall’altro”, perché “il finanziatore pubblico deve essere convinto che è nell’interesse della comunità finanziare l’operazione”.

Secondo le previsioni dei promotori del progetto, nel 2035 il traffico merci su rotaia supererà i 41 milioni di tonnellate all’anno: quasi 14 volte il traffico attuale. “Come si possono prendere sul serio tali dati”, si chiede il professor Crozet, “se si basano su uno scenario di riferimento non realistico?”. E “come potremo fare tre volte meglio del trend degli ultimi 30 anni?”. E ancora: “Quale bacchetta magica potrebbe essere usata per raggiungere” l’obiettivo di un aumento del traffico ferroviario fino ai 28 milioni di tonnellate, quasi 10 volte il traffico attuale, “quando, tra il 2000 e il 2016, il traffico merci ferroviario in Francia è diminuito del 40 per cento?”.

Ora la parola passa ai pm della Procura di Roma.

Leggi anche:

Fact checking Tav. Le cifre, le merci, i soldi, le bugie e la verità
Tav, che cosa sta facendo il ministro Toninelli

Il Fatto quotidiano, 6 febbraio 2021
To Top