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Se arriva l’uomo di Fs a mangiarsi Atm. Sarà Rettighieri a unire treni e tram?

Se arriva l’uomo di Fs a mangiarsi Atm. Sarà Rettighieri a unire treni e tram?

Continuano, in gran segreto, le trattative che potrebbero portare alla fusione di Atm (l’azienda dei trasporti urbani interamente controllata dal Comune di Milano) con Fnm (la quotata dei trasporti regionali di cui la Regione Lombardia detiene il 57 per cento). Il sindaco Giuseppe Sala ha sempre negato l’esistenza di queste trattative, finché la settimana scorsa è stato smentito seccamente dal presidente di Fnm, Andrea Gibelli, che ha messo nero su bianco, in una nota ufficiale della società e in un’intervista a Mf, la conferma che invece “sono in corso analisi e valutazioni preliminari sulla fattibilità di un’eventuale operazione di integrazione che potrebbe coinvolgere Fnm, la società partecipata Trenord e il gruppo Atm”. Esiste insomma, e da mesi, “un tavolo per lo studio dell’operazione, che coinvolge il Comune di Milano, a cui fa capo Atm, e Ferrovie dello Stato, azionista di Trenord”.

Intanto dovranno essere rinnovati i vertici di Atm: il presidente e direttore generale, Bruno Rota, chiamato in azienda dall’ex sindaco Giuliano Pisapia, è in scadenza e nell’aprile 2017 non potrà essere riconfermato presidente. Milano ha un regolamento comunale che (a differenza delle norme che valgono per il resto dell’Italia) gli impedisce di fare più di due mandati, ma Sala gli avrebbe chiesto di rimanere, in forza dei buoni risultati ottenuti, almeno come direttore generale, ossia manager operativo dell’azienda. Ora però circolano voci sul possibile arrivo, come nuovo presidente, di Marco Rettighieri. È stato fino al settembre 2016 il direttore generale di Atac, l’azienda dei trasporti di Roma, da cui si è dimesso in polemica con la sindaca Virginia Raggi. Prima era stato il direttore generale di Expo, arrivato a Milano nel luglio 2014, dopo gli arresti dei manager che attorniavano l’amministratore delegato Giuseppe Sala, con il mandato di terminare a tutti i costi i lavori entro la data prevista per l’apertura dell’esposizione universale.

Rettighieri proveniva da Italferr, la società d’ingegneria delle Ferrovie dello Stato. Se davvero arriverà al vertice di Atm, è difficile immaginare che venga a recitare la parte del presidente che taglia i nastri, lasciando la guida operativa a Rota. I suoi buoni rapporti con Sala, che ha letteralmente salvato dalla figuraccia planetaria di non riuscire ad aprire i cancelli di Expo il 1 maggio 2015, e il suo essere uomo delle Ferrovie di Renato Mazzoncini, lo rendono il personaggio ideale per la fusione Fnm-Atm, che si farebbe a guida Fs, il più forte dei tre soggetti coinvolti (con Comune di Milano e Regione Lombardia).

Un’operazione che creerebbe una holding del trasporto locale da 2 miliardi di euro (la somma dei fatturati di Fnm e Atm) e che potrebbe poi allargarsi anche alle aziende di trasporto pubblico di Brescia e Bergamo. Una manovra che ha ragioni finanziarie. Tutti da dimostrare invece i benefici per i cittadini. Atm, che funziona, offre un servizio efficiente e ha i conti in ordine, si troverebbe affogata dentro un gruppo più grande, con partner meno efficienti – basta chiederlo ai pendolari – e con grandi difficoltà. Lo dicono i freddi numeri del confronto Atm-Trenord (Fnm): 9.250 dipendenti contro 4.150; margine operativo lordo 163 milioni contro 41; utile netto 26 milioni contro 3,8; patrimonio netto 919 milioni, contro gli 85 di Trenord.

Non basta. Atm ha già pronto un piano di crescita e di rinnovamento dei propri mezzi, Trenord avrebbe invece bisogno di almeno 1,5 miliardi di euro per rinnovare la sua flotta di treni che ha un’età media di ben 18 anni di servizio e, al 45 per cento, un’anzianità superiore ai 35 anni. Risultato: guasti, ritardi, soppressioni, pendolari infuriati. Finora il matrimonio tra Regione e Ferrovie in Fnm non è riuscito a varare neppure un piano d’investimenti per ringiovanire la flotta. L’operazione finanziaria di fusione ritarderebbe ancor più i tempi e soprattutto potrebbe avere il risultato di trasformare Atm nella vacca grassa da mungere per risolvere i problemi di Fnm e Fs.

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Il Fatto quotidiano, 24 febbraio 2017 (versione estesa)
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