POLITICA

Lodi, quella gara truccata per “salvare” Guerini

Lodi, quella gara truccata per “salvare” Guerini

In principio era la Faustina. Grande centro sportivo comunale con piscina coperta, a Lodi. Fortissimamente voluto da Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, quando era sindaco della città lombarda. È la Faustina, investimento sciagurato, a spiegare le manovre del successore di Guerini, il sindaco Simone Uggetti, che trucca la gara per la gestione di altre due piscine, le vasche all’aperto Belgiardino e Concardi, finendo in manette per turbativa d’asta.

È un’intricata storia di provincia che mischia politica, soldi e sport. Per capirla, bisogna fare un salto nel tempo: è il 2007 quando Guerini, primo cittadino e uomo influente del nascente Pd, lancia il progetto della Faustina. Vuole in città un grande polo sportivo. Costo: 13,6 milioni di euro. Un investimento impegnativo, per una città di 45 mila abitanti e per un’amministrazione pubblica che non nuota nell’oro. Ma la formula magica che in questi casi supera ogni opposizione è: project financing. Significa che l’opera si paga da sola, perché, voluta dal pubblico, è realizzata dai privati, che poi recuperano i soldi gestendola per un tot di anni. Non funziona quasi mai: di solito il pubblico resta con il cerino il mano e deve saldare. Va a finire così anche questa volta.

Il Comune di Lodi fa il bando nel giugno 2008. La gara è vinta di fatto dall’Iter coop, una cooperativa rossa di Lugo di Romagna. Per partecipare alla gara viene costituita una società ad hoc, la Sporting Lodi, formata al 90 per cento da Iter coop e al 10 da Eurosporting, un’azienda di Novara che gestisce impianti sportivi ed è controllata da Alberto Clara, in buoni rapporti con l’amministrazione di Lodi. È il Comune guidato da Guerini, però, a garantire l’operazione e a “coprire” i privati, con una fideiussione bancaria di oltre 13 milioni di euro. I lavori partono in ritardo e procedono lentamente, ma il Comune si guarda bene dal pretendere le penali che pure erano previste dal contratto. Non solo: sottoscrive una convenzione in cui s’impegna a versare ai privati di Sporting Lodi 300 mila euro l’anno per 35 anni: come contributo per mantenere prezzi bassi per i residenti e le società sportive locali.

Non basterà. La piscina apre nell’ottobre 2013, tra le polemiche per i ritardi, tanto che il Movimento 5 stelle locale presenta un esposto alla Corte dei conti per danni erariali, sostenendo che ritardi e mancanza di servizi hanno prodotto mancati incassi per il Comune. Il centro sportivo non decolla. Accumula perdite. Non riesce a pagare il suo debito con la Banca Popolare di Lodi che ha finanziato l’operazione. Il primo a sfilarsi è Alberto Clara (Eurosporting), che vende il suo 10 per cento di Sporting Lodi a quattro dipendenti della piscina, tra cui Paolo Carminati e Renato La Rana. Ma è Iter coop a far precipitare le cose: già in difficoltà dal 2010, il 21 febbraio 2014 deposita al tribunale di Ravenna una richiesta di concordato in bianco.

Il tribunale, a Ravenna, la mette nelle mani del commissario giudiziale Mattia Berti. A Lodi, la Sporting scricchiola. Carminati e La Rana, che avevano già rilevato da Eurosporting il 10 per cento, fanno un’offerta per comprare anche il restante 90 per cento, da Iter. Vengono snobbati. Ormai Guerini è volato a Roma e l’operazione è seguita dal suo successore, Simone Uggetti, che per tentare di salvarla schiera in campo Astem, la municipalizzata del Comune di Lodi. Questa si allea con Sport 64, una società sportiva presieduta da Igor Piovesan, ex nuotatore sospeso dalla federazione per doping, e controllata da Luigi e Daniele Pasquini, titolari della Wasken Boys, altra società sportiva lodigiana.

A fine 2014, Astem e Sport 64 (cioè, nei fatti, la Wasken Boys) sostituiscono la coop fallita, diventando soci di Sporting Lodi ciascuno con il 45 per cento. Nel 2015 viene rinegoziato il mutuo con la banca e rivisto il piano finanziario. Ma le cose continuano ad andare male. La stagione sportiva 2014-2015 si chiude con 500 mila euro di buco, che si aggiungono ai 350 mila della stagione precedente.

È in questo quadro che viene lanciata la gara per la gestione delle due piscine scoperte Belgiardino e Concardi. Queste rendono. Viene dunque preparato un bando su misura per far vincere Sporting Lodi, che deve essere compensata per le perdite della Faustina. Se ne incarica il sindaco Uggetti. Ma possibile che Guerini, patron dell’operazione Faustina e sempre molto presente a Lodi, non ne sapesse niente?

Il Fatto quotidiano, 5 maggio 2016
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