MILANO

Museo della Resistenza, le mura antiche coperte dal cemento

Museo della Resistenza, le mura antiche coperte dal cemento

Reperti archeologici seppelliti sotto un nuovo palazzo a Milano: sotto l’edificio che dovrebbe diventare – governo di destra permettendo – il Museo nazionale della Resistenza. Storia lunga e travagliata, quella della “piramide” disegnata dagli architetti Herzog & de Meuron e ora in costruzione nella milanese piazza Baiamonti. Il terreno era uno spazio verde che è stato per anni strenuamente difeso dai cittadini che si erano riuniti nel Comitato Baiamonti Verde Comune.

Ma niente da fare: l’amministrazione comunale ha voluto proseguire con l’edificazione di un edificio che dapprima doveva essere a uffici e poi, per mancanza di un compratore, è stato riciclato a Museo della Resistenza, con fondi governativi messi a disposizione dal ministero della Cultura. Senza però avere le caratteristiche necessarie per ospitare spazi espositivi, come ammesso apertamente da una relazione stilata da chi dovrebbe realizzarli.

Nelle pagine del progetto preliminare degli spazi museali si legge infatti che la terza “piramide” di Herzog & de Meuron, simmetrica alle prime due sull’altro lato della piazza, in cui sono ospitati Microsoft e Fondazione Feltrinelli, essendo progettata per uffici e spazi commerciali non è per nulla adatta per ricevere il materiale da esporre, né è grande a sufficienza per realizzare un museo. Ma i lavori sono andati comunque avanti, anche a costo di amputare il grande glicine che ogni primavera fioriva in maniera clamorosa, diventando il simbolo della resistenza dei cittadini al nuovo cemento in arrivo.

Ora si aggiunge un nuovo problema, segnalato da una lettera aperta inviata dal Comitato Baiamonti Verde Comune alla soprintendente alle Belle Arti di Milano, Emanuela Carpani. “La piccola oasi di verde è ormai completamente sfigurata dal cemento che andrà a sovrapporsi, soffocandoli, ai perimetri delle cinquecentesche mura spagnole da poco riportate alla luce, mura antiche che appartengono alla nostra storia e che riposano in un terreno che il Comune di Milano non è riuscito a vendere e su cui ha deciso di costruire, come ripiego, il Museo della Resistenza”. I cittadini chiedono di salvare le mura spagnole. O “almeno di permettere ai milanesi un’ultima visita, prima che siano quasi completamente sepolte dal cemento, per sempre”.

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Il Fatto quotidiano, 3 maggio 2025
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