CORONAVIRUS

Gallera, che guida a fari spenti nella notte. Ma è tutta colpa della Cina

Gallera, che guida a fari spenti nella notte. Ma è tutta colpa della Cina L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera (S) e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana durante una conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione Coronavirus nel Palazzo Lombardia, Milano, 22 febbraio 2020. ANSA / Marco Ottico

“È stato come guidare a fari spenti nella notte”, proclamò Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare (e dunque alla sanità), sotto accusa per la sua gestione dell’emergenza virus in Lombardia. È il suo tentativo di spiegare, giustificare, difendere, scusare il comportamento suo e del suo assessorato soprattutto nelle prime settimane della diffusione di Covid-19, quando Milano e la regione lombarda si avviavano a diventare l’epicentro europeo del contagio, l’area del continente con più infetti e con il maggior numero di morti. Difesa incongrua, ma resa necessaria dalla richiesta formale di dimissioni avanzata dal Pd e discussa ieri in Consiglio regionale: come non togliere la patente, del resto, a chi “guida a fari spenti nella notte”?

La risposta è stata: tutta colpa della Cina. Nel primo giorno della fase due, a Milano lo scontro è titanico. Mentre il Consiglio regionale discuteva della mozione di sfiducia a Gallera (Forza Italia), la Lega (che con Forza Italia guida la Regione) gettava la palla lontano, fino in Cina. Da giorni ha annunciato una richiesta di danni, per 20 miliardi di euro, al Paese da cui Covid proviene.

La mozione del Pd contro Gallera non è passata: l’hanno votata, oltre al Partito democratico, i Cinquestelle e i Lombardi civici, raccogliendo 23 voti. Non sufficienti a bilanciare i 49 no della maggioranza di centrodestra, Lega e Forza Italia, che hanno votato contro. In mezzo al guado sono rimasti i Radicali e Italia Viva: si è astenuto Michele Usuelli, radicale di +Europa, ed è uscita dall’aula al momento del voto Patrizia Baffi, del partito di Renzi: “Voglio la commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità. La mozione di sfiducia del Pd invece è controproducente, ha ottenuto il risultato di ricompattare il centrodestra”. Forse l’accontenteranno: Lega e Forza Italia la premieranno con la presidenza della nascitura commissione regionale sull’emergenza sanitaria in Lombardia.

Vittoria schiacciante di Fontana e Gallera, comunque: hanno raccolto tre voti in più dei loro rappresentanti presenti in aula. Qualcuno ha tradito, e già Pd e Cinquestelle si accusano a vicenda. “Ma la paura di andare sotto”, dichiara Pietro Bussolati, capogruppo del Pd, “li ha portati a segnare il voto, rendendolo riconoscibile: chi ha votato con una croce, chi con un cerchietto. Ricorreremo nelle sedi opportune”.

Mentre Gallera incassa la sua vittoria, la Cina è lontana. Annunciata con tuoni mediatici e social, non è neppure arrivata in aula la mozione della Lega sui risarcimenti. L’aveva anticipata Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda: “Siamo pronti a mandare all’ambasciatore cinese un acconto di richiesta danni da 20 miliardi. Chiederemo al Consiglio regionale di dare per questo un mandato legale agli avvocati per chiederli alla Cina. Usa, Australia e Gran Bretagna si dirigono decise in questa direzione. Sappiamo bene che il governo giallorosso è invece genuflesso a Pechino”.

Non si era mostrato del tutto entusiasta dell’idea, in verità, neppure il presidente (leghista) della Regione, Attilio Fontana: “È un’iniziativa presentata in Consiglio regionale”, aveva spiegato a Radio Padania. “Valuteremo cosa fare dopo la discussione in Consiglio regionale”. La proposta non è stata però portata in Consiglio, per ora, e rischia dunque di risolversi in una battuta da far circolare tra gli attivisti della Lega.

Non senza ironie in rete sull’attacco lumbard alla Cina. “Seguire il deputato Grimoldi nel suo folle intento”, ha commentato il cinquestelle Gregorio Mammì, “avrebbe esposto la nostra regione, le nostre imprese e i nostri cittadini a una situazione pericolosa, visti i rapporti di import-export instaurati. Consigliamo comunque ai cinesi di chiedere una dilazione del pagamento in 80 anni, come fa la Lega per i 49 milioni che ha fatto sparire”.

Soddisfatto il presidente Fontana, che ha vissuto il voto su Gallera come un voto di fiducia alla sua giunta. “Gli attacchi alla Regione Lombardia? Sono una vergogna inqualificabile”, ha dichiarato. “Vedi a livello nazionale che attacchi vengono rivolti alla Regione Lombardia? È una vergogna nazionale e internazionale che si raccontino tante bugie, che si facciano processi quando ancora la situazione non è completata. È una cosa che ti lascia capire la qualità delle nostre opposizioni, dei nostri avversari politici, che cercano di speculare in ogni modo anche su un dramma come quello che stiamo ancora vivendo. Cose indegne di un Paese civile”.

Il Fatto quotidiano, 5 maggio 2020
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