Nuovo assessore, Sala porta in giunta i costruttori (e Cl)
Dopo averlo stritolato di complimenti, il sindaco di Milano Giuseppe Sala è riuscito finalmente a liberarsi di Pierfrancesco Maran, che andrà a fare il parlamentare europeo. Resta vuota così la poltrona di assessore alla Casa. Chi potrebbe occuparla? Nome annunciato: Guido Bardelli. Curiosamente, la stampa milanese lo presenta come “tecnico”, personaggio “esterno alla politica”.
Incredibile. L’avvocato Guido Bardelli è da anni uno dei protagonisti della scena politica milanese: non la politica dei partiti, ma quella che conta davvero, quella degli affari. Per la precisione: degli affari immobiliari. “Tecnico”? Sì, in quanto avvocato d’alto rango che rappresenta gli interessi dei costruttori e degli sviluppatori che operano a Milano. Bardelli e/o il suo studio hanno lavorato per tante grandi e piccole operazioni immobiliari cittadine: da Bovisa (con Hines) a Porta Nuova Gioia (con Coima), da Scalo Lambrate (con Fs Sistemi Urbani) a San Siro (con Inter e Milan).
Se non fossimo in Italia, si chiamerebbe conflitto d’interessi. Un (legittimo!) interesse di parte che per scelta del sindaco diventa rappresentante dell’interesse generale. Come mettere il presidente di una squadra di calcio all’assessorato allo Sport, un costruttore di semafori al Traffico, il gestore di una casa di cura alla Salute, un produttore di cemento al Verde, un Fedez alla Sicurezza. (No, se avete pensato a quella vecchia battuta sull’Avis e Dracula, lasciate perdere: non aggiungiamo querele).
Guido Bardelli è stato presidente della Compagnia delle Opere (l’associazione d’imprese nata da Comunione e liberazione) di Milano e nazionale. Nel 2008 ha fondato Ammlex, Studio Amministrativisti Associati, a cui nel 2018 si è unita Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaca di Milano e assessora all’Urbanistica, oggi figura di riferimento a Milano di Italia Viva, il gruppo di Matteo Renzi.
Lo studio Bardelli-De Cesaris è un alambicco perfetto che intreccia e distilla interessi e poteri, all’incrocio tra pubblico e privato. Assiste i costruttori e gli sviluppatori, avendo come massima competenza – si legge nel sito – proprio la materia urbanistica, gli appalti pubblici, l’edilizia, il social housing, il real estate, il contenzioso con la Pubblica amministrazione. Ora l’alambicco funziona a doppio senso di marcia: vi si entra dopo essere stati nella Pubblica amministrazione (De Cesaris) e vi si esce per andare nella Pubblica amministrazione (Bardelli).
Che cosa è piaciuto a Sala, tanto da scegliere Bardelli come assessore della sua giunta? Le sue competenze tecniche e giuridiche in materia urbanistica, ora preziosissime per cercare di rintuzzare le accuse di abusi edilizi rivolte ai tecnici del Comune dalla Procura di Milano. Il centauro Ammlex, pubblico-privato, potrà assistere i costruttori sotto indagine (lato De Cesaris) e aiutare l’amministrazione sotto accusa (lato Bardelli).
Dal punto di vista politico, l’ingresso di Bardelli in giunta non è un semplice rimpiazzo, è un super-rimpasto, un allargamento della maggioranza, un cambiamento degli equilibri, il superamento del centrosinistra, con l’arrivo a Palazzo Marino di una dose massiccia di ex-formigonismo e di renzismo.
Bardelli, fatto il salto della barricata, cambiato il cartellino sul bavero della giacca, dovrà continuare a occuparsi di ciò di cui si è sempre occupato: casa, housing sociale, studentati. Aggiungerà nuove incombenze: svendita delle case popolari a Invimit, regolazione degli affitti brevi, ricostruzione (speriamo) di vecchie case popolari che dovevano essere riqualificate e non demolite (via Giuggioli). Ma no, forse la nomina di Bardelli è solo fake news, uno scherzo, una provocazione messa in giro dai nemici di Sala. In effetti, se questi sono i “tecnici”, aridateci i “politici”.