Terremoto a Monaco. Il principe caccia gli uomini del “Sistema Palmero”
di Gianni Barbacetto e Marco Lillo / inviati a Monaco /
Un terremoto al vertice dello Stato più piccolo e più ricco del mondo: il sovrano del principato di Monaco, Alberto II, si appresta a cambiare il Consiglio di reggenza e mettere alla porta tre dei suoi quattro membri. Un cambiamento istituzionale che fino a ieri sarebbe passato inosservato, ma che oggi assume un peso politico formidabile.
Il Consiglio di reggenza è l’organismo che deve gestire il potere nel caso di morte del principe, quando gli eredi sono minorenni: è esattamente la situazione che si potrebbe presentare nel malaugurato caso di decesso di Alberto II, che ha un figlio, Jacques, di nove anni. Fino alla sua maggiore età, sarebbe il Consiglio di reggenza a governare il principato.
Ma perché in questo momento il cambio di questo organo istituzionale diventa così rilevante? Perché, come il Fatto ha raccontato nei giorni scorsi, è in corso da mesi uno scontro durissimo interno ai poteri del piccolo Stato. Il principe ha cacciato nel giugno scorso, e denunciato a settembre, l’amministratore dei suoi beni, Claude Palmero, accusandolo di essersi impossessato di una parte del patrimonio che amministrava e di aver abusato del potere che gli derivava dalla sua posizione nel palazzo sulla Rocca di Monte Carlo, anche costituendo una sorta di servizio segreto clandestino che confezionava dossier e spiava personalità (ancora ignote) usando anche droni Black Hornet come quelli in uso all’esercito Usa e impiegati in Ucraina.
Ora l’annunciato terremoto dentro il Consiglio di reggenza segnala che sta procedendo lo smantellamento del gruppo di potere che agiva all’ombra di Palmero. Del Consiglio fanno parte finora Laurent Anselmi, Emmanuel Falco, Marie-Pierre Gramaglia e Frédéric Sangiorgio. I primi tre, tutti appartenenti al gruppo di potere di Palmero, potrebbero essere a giorni esclusi dall’organismo. Le nuove nomine sono attese per la prossima settimana.
Tra i nomi che circolano, quelli di Eveline Genta, oggi ambasciatrice del principato a Londra e moglie di Gérald, il gioielliere svizzero che ha progettato gli orologi più famosi del mondo, e Christophe Steiner, l’attuale capo di Gabinetto del Principe.
A uscire di scena sono Anselmi, Falco e Gramaglia, un tris d’assi del “sistema Palmero”. Laurent Anselmi è stato ministro della Giustizia e poi capo di Gabinetto del principe. Alberto lo aveva sollevato da questo incarico nel giugno scorso, poco dopo il licenziamento di Palmero. Anselmi è in rapporti molto stretti con Palmero e con il magistrato Didier Linotte, presidente del Tribunale supremo di Monaco, di cui sono documentati (da decine di messaggi email trovati nel computer sequestrato a Palmero) i contatti con alcuni imprenditori immobiliari molto attivi nel principato come Claudio Marzocco e Antonio Caroli.
Emmanuel Falco, figlio del sindaco di Tolone e senatore repubblicano Hubert Falco, è stato Primo consigliere privato del principe, nonché segretario generale del Consiglio strategico per l’Attrattività del principato. Nel 2021 il gruppo Palmero ha tentato di mettere a segno un colpo da maestro: costituire una banca da poter usare per gli affari del gruppo.
La Banque Monégasque, con al vertice la moglie di Falco, Agnès, ex funzionaria Ubs, era un progetto in cui Palmero aveva investito 12 milioni di euro del principe che servivano per attirare capitali privati, con l’obiettivo di ottenere nel giugno 2022 la licenza di attività bancaria. Quell’obiettivo non è stato raggiunto e il progetto è stato abbandonato.
Marie-Pierre Gramaglia è stata dal 2011 ministro dell’Ambiente e dell’Urbanistica, ma, contemporaneamente, anche amministratore della società Smt, Societé Monégasque des Téléphériques, nata nel 1956 con l’obiettivo di costruire una teleferica a Monte Carlo. Progetto tramontato, ma trasformato in affare immobiliare in cui Gramaglia ha guadagnato 13 milioni e la famiglia Palmero oltre 17.
I tre erano entrati nel Consiglio di reggenza nel 2022, quando l’istituto era stato riformato. Prima, la reggenza era affidata al congiunto del principe (dunque alla moglie di Alberto, Charlène), poi al più vicino erede maggiorenne (la principessa Caroline) e infine al Consiglio di reggenza. Dopo il 26 gennaio 2022, invece, è sempre affidata al Consiglio, in cui sono stati nominati i tre del “sistema Palmero”, affiancati da figure istituzionali (il presidente del Consiglio della Corona, il segretario di Stato, il presidente del Consiglio di Stato). Le turbolenze al vertice del principato continuano. E il cambio della reggenza promette di non essere l’ultima puntata di una storia di congiure e di affari.
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