Fascisti su Lucca. Il Comune finanzia il festival di CasaPound
Lo ha annunciato il sindaco di Lucca, Mario Pardini: il festival di CasaPound sarà con ogni probabilità finanziato dal Comune. Già la scorsa edizione aveva ottenuto il patrocinio dell’amministrazione, che gli aveva concesso anche alcuni spazi pubblici. Da quest’anno arriveranno anche i soldi: “L’associazione organizzatrice ha fatto domanda tramite l’apposito bando Vivi Lucca e a breve andremo ad analizzare la richiesta: questo è diventato un festival importante e i finanziamenti devono essere meritocratici”. Così ha spiegato Pardini, affiancato dalla sua assessora alla Cultura, Mia Pisano.
Il festival di CasaPound, arrivato alla sua quarta edizione, si chiama “L’Augusta, la Fortezza delle idee” ed è organizzato dalla omonima associazione culturale presieduta da Iacopo Di Bugno, esponente di CasaPound. Nel suo “comitato d’onore” c’è Gian Piero Joime, candidato di CasaPound alle elezioni europee del 2019.
Lo scorso anno, la maggioranza di destra che amministra Lucca aveva cancellato la norma che imponeva a chiunque richiedesse uno spazio pubblico di sottoscrivere una dichiarazione di antifascismo. “Non avremmo accettato di sottostare a una norma liberticida”, aveva dichiarato allora Di Bugno. “Adesso, soprattutto grazie al patrocinio del Comune, possiamo ambire a crescere e a diventare un appuntamento culturale permanente”.
È passato un anno, e arriva non solo il patrocinio comunale, ma anche il finanziamento. “Questo festival rappresenta una eccellenza culturale della nostra città”, ha dichiarato l’assessora Pisano, che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per CasaPound. Come il consigliere comunale Fabio Barsanti, eletto nel 2017 nelle liste del gruppo neofascista.
L’edizione del 2024 promette incontri, dibattiti, presentazioni di libri. Tra gli ospiti annunciati, Federico Palmaroli (Osho), Beatrice Venezi, Stefania Craxi, Francesco Borgonovo. Ci sarà forse spazio anche per qualche saluto romano, vista la dichiarazione di Luca Marsella, portavoce di CasaPound, dopo la recente sentenza della Cassazione a sezioni unite sui saluti a braccia tese alle manifestazioni: “Continueremo a fare il saluto romano. L’annullamento delle condanne per i nostri otto militanti è una vittoria che finalmente mette fine a una serie di accuse senza senso”.