Attesa per il testamento di Berlusconi
In Italia abbiamo già visto gli effetti di due opposti modelli di successione: il “modello Agnelli” e il “modello Del Vecchio”. Il primo ha concentrato gli asset finanziari di Gianni su uno degli eredi, John Elkann, designato a guidare l’impero. Leonardo Del Vecchio ha invece scelto una ripartizione egualitaria di Luxottica tra i tanti figli e le molte mogli, puntando a lasciare ai manager la guida operativa dell’impresa. Berlusconi sembra aver seguito una via mediana: ripartizione del patrimonio tra tutti i cinque figli, ma indicando Marina, la primogenita, come guida e Pier Silvio, il secondo, come condottiero operativo del core business, la tv.
Lo si era già capito il giorno prima dell’apertura del testamento dal notaio. La sera di martedì 4 luglio era stata celebrata infatti la prima parte del rito di successione: la presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset si era trasformata nell’incoronazione di Pier Silvio a successore di Silvio nelle sue tv, erede designato, pronto a tentare (almeno) il salto dalla vecchia tv generalista alla nuova piattaforma crossmediale europea (per ora Italia, Spagna, Germania…) che metta insieme tv tradizionale, pay-tv e web.
Più che la presentazione dei programmi tv del nuovo anno, l’incontro-spettacolo-cena alla presenza dei dirigenti Mediaset e della stampa era stato la celebrazione di un rito di passaggio, aziendale e personale. Dal padre tanto amato quanto ingombrante, al figlio finalmente libero dal super-io del fondatore aleggiante su Cologno Monzese. Il secondo atto della successione è andato in scena ieri nello studio del notaio Attilio Roveda, in via Pagano a Milano.
Il tesoro di Silvio Berlusconi – quello visibile – sarà ripartito, per il 66% (i due terzi) in parti uguali agli eredi di diritto, dunque ai figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi. È la cosiddetta “legittima”. È il restante 33% che fa la differenza e può determinare chi comanderà l’impero Fininvest e chi, fuori dalla famiglia, avrà donazioni, regali, riconoscenze, tratte da un patrimonio che oscilla dai 6,9 miliardi di dollari secondo Forbes ai 3 miliardi di euro secondo l’Ansa.
Cuore del patrimonio è la Fininvest. Il 60,9% che fu di Silvio Berlusconi dovrà essere diviso tra i cinque figli: potrebbe portare Barbara, Eleonora e Luigi a controllare la holding. Ma gli equilibri con Marina e Pier Silvio potranno essere ricostruiti dal terzo fuori “legittima” (il 20,3%). Bisogna comunque ricordare che la divisione in parti uguali della “legittima” va calcolata non su ciascuno dei singoli cespiti, ma sul patrimonio complessivo, che comprende anche gli immobili, le opere d’arte e altri beni.