MILANO

Sala, la Greta di Milano. Ma la città ha il record del consumo di suolo

Sala, la Greta di Milano. Ma la città ha il record del consumo di suolo

Il titolo del film potrebbe essere: “La borraccia, il fiume verde e il diluvio di asfalto e cemento”. Un film su Milano. E sulla differenza tra narrazione e realtà. Lo storytelling sull’“unica metropoli europea in Italia” racconta di borracce regalate ai ragazzi delle scuole per ridurre la diffusione di bottigliette di plastica, di 3 milioni di alberi da piantare nei prossimi anni in città, di una “Milano Green Week” (dal 26 al 29 settembre) ricalcata sulle “Fashion Week” e “Design Week”. Il sindaco Giuseppe Sala per queste ottime iniziative è raccontato da giornali e tv come una specie di Greta alla milanese. La realtà ci dice però che Milano ha il record in Italia di consumo di suolo. Nel 2018 ha cementificato 11,5 ettari di terreno: altro che inversione di tendenza e cura del pianeta.

I dati sono quelli, ufficiali, dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente, che ha presentato il suo Rapporto 2019 su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. L’Onu ha fissato come obiettivo la riduzione del consumo di suolo, ma solo Torino, tra le grandi città italiane, l’ha rispettato, con un saldo di 7 ettari recuperati al verde nel 2018. Milano continua a mangiare territorio e non brilla proprio per virtù ambientali. Perché è vero che Roma la supera in suolo mangiato nell’ultimo anno: ben 75 ettari. Ma la capitale ha una superficie immensa (129 mila ettari contro i 18 mila di Milano). Se si considerano gli ettari occupati nel 2018 rispetto alla superficie totale della città, Milano è peggio di Roma, con un indice di densità del consumo di suolo di 6,35 metri quadrati per ettaro, contro i 5,8 di Roma. Entrambe ben al di sopra della media nazionale (1,6 metri quadrati per ettaro).

Milano è già “coperta” per il 57,5 per cento della sua superficie totale, mentre Roma lo è per il 23,2 per cento. Questi i dati storici. Se poi misuriamo il suolo cementificato nel 2018 rapportandolo al territorio ancora libero, scopriamo che Milano ha coperto 15 metri quadrati per ettaro, contro i 7,6 di Roma. Roma male, ma Milano peggio.

Eppure la città di Sala-Greta gode di ottima stampa ed è rappresentata come virtuosa, tutta impegnata a promuovere boschi verticali e biblioteche degli alberi e a diffondere borracce sponsorizzate per renderci plastic free. Come sta andando nel 2019? Quanti altri ettari di Milano ci stiamo mangiando? Il futuro promette sfracelli. Il grande affare in corso si chiama Scali Fs: sette aree un tempo occupate dai binari ferroviari (Farini, Romana, Porta Genova, Lambrate, Rogoredo, Greco-Breda, San Cristoforo) che, sommate, fanno 1 milione e 250 mila metri quadrati di superficie. Un territorio immenso che potrebbe far diventare Milano la città più verde d’Europa e che invece sarà il teatro di interventi urbanistici del valore di 2,5 miliardi di euro.

L’Italia mangia suolo a ritmo frenetico: 2 metri quadrati di nuovo cemento ogni secondo. Ogni italiano ha 380 metri quadrati di superfici occupate da cemento, asfalto e altri materiali artificiali. Il consumo di suolo nelle città provoca l’aumento delle temperature: in estate si registrano anche 2 gradi di differenza tra aree urbane e zone rurali. A parole, Sala e i suoi lodano Greta e si dicono impegnati per la salvaguardia del pianeta. Nei fatti continuano a far costruire e concedono per il futuro indici di cementificazione altissimi: 0,35 in città, addirittura 0,65 allo scalo Farini, la più “pregiata” delle aree Fs. C’è una Greta a Milano?

Il Fatto quotidiano, 26 settembre 2019
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