Torna la Salva-Milano. Nascosta nella legge sulla Rigenerazione urbana
Torna la Salva-Milano. La legge-sanatoria per condonare gli abusi edilizi scoperti a Milano e azzerare le indagini della Procura, dopo essere stata approvata alla Camera (con i voti di destra e Pd e l’opposizione di Movimento 5 stelle e Avs), è finita ibernata in Senato. Si era scoperto che ad averla scritta erano stati proprio alcuni degli indagati a Milano. Aveva pesato anche l’appello di 140 professori delle università di tutta Italia che mettevano in guardia sulle conseguenze che quella sanatoria avrebbe provocato per l’ambiente e per le casse dei Comuni. Ma la voglia di condono è restata sotto la cenere.
La Salva-Milano ora torna, nascosta nel disegno di legge sulla Rigenerazione urbana in discussione alla Commissione Ambiente del Senato. E anche il governo sta partorendo un progetto di Salva-Milano 2, nella legge-delega sul nuovo Testo unico dell’edilizia.
“Me ne sono accorta preparando alcuni emendamenti al disegno di legge sulla Rigenerazione Urbana, di cui è stato depositato in Senato un nuovo testo, relatore Roberto Rosso, di Forza Italia, che pretende di tener conto anche delle precedenti proposte di diversi partiti”, spiega Elena Sironi, la senatrice del Movimento 5 stelle che nei primi mesi del 2025 più si è impegnata per bloccare a Palazzo Madama il condono voluto dal sindaco di Milano Giuseppe Sala.
“Ho scoperto, in verità senza particolare stupore, che tra i vari articoli di questo disegno di legge rispunta la Salva-Milano. Mi chiedo a che gioco stia giocando Forza Italia, nel correre ripetutamente in soccorso del sindaco di Milano e della sua giunta a trazione Pd, nonché dei vari funzionari e dirigenti indagati. Perché ci tengono tanto a togliergli le castagne dal fuoco?”. Sironi fa riferimento alla delibera del Consiglio comunale “sull’operazione di speculazione edilizia dello stadio di San Siro, che è passata proprio grazie all’uscita dall’aula dei consiglieri di Forza Italia”.
Ebbene, ecco che la Salva-Milano, “ibernata al Senato grazie al M5s, ora rientra dalla finestra nascosta nel disegno di legge sulla Rigenerazione urbana proposto da Forza Italia”. Gli articoli che reintroducono di fatto la sanatoria sono quelli che dispongono che ogni intervento di demolizione e successiva ricostruzione, anche con cambio di destinazione d’uso (piccoli laboratori trasformati in grattacieli residenziali), sia possibile con una semplice autocertificazione del costruttore (la ormai famosa Scia).
Così sarebbero salvati dalla bacchetta magica della nuova legge molti degli interventi sotto processo a Milano per abusi edilizi, come la Torre Milano di via Stresa o le Residenze Lac al Parco delle Cave. E non sarebbe più necessario, invece della Scia, chiedere un piano attuativo, che garantisce nuovi servizi agli abitanti che arrivano in una zona.
L’altra via per reintrodurre la Salva-Milano è percorsa direttamente dal governo. Con partenza dal ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. Sta preparando una bozza di disegno di legge che prevede una delega al Consiglio dei ministri per riordinare e semplificare, entro 18 mesi dall’approvazione, l’intero quadro normativo edilizio. Creando un nuovo Testo Unico organico sull’edilizia: semplificando, deregolando, condonando.
Sarà più facile costruire e ancora più facile condonare, regolarizzando le opere realizzate prima dell’entrata in vigore della legge urbanistica del 1967. Ma sanando anche gli abusi edilizi più recenti, quelli scoperti a Milano dalla Procura. Saranno consentiti e considerati “ristrutturazione” gli interventi di demolizione e ricostruzione anche con variazioni significative: della sagoma, dell’ingombro, della volumetria, permettendo anche il cambio di destinazione d’uso. Così piccoli capannoni potranno essere trasformati in grattacieli residenziali: esattamente quello che è sotto processo a Milano. In aree cittadine già infrastrutturate, sarà possibile costruire senza l’obbligo di piani attuativi.
Insomma: la manovra a tenaglia Senato-governo resusciterà la Salva-Milano. Per sanare non solo gli abusi milanesi: il “Rito ambrosiano” diventerà legge nazionale, scolpita per sempre nella nuova disciplina sulla Rigenerazione urbana e nel Testo Unico che Salvini vuole portare al Consiglio dei ministri.
