Grattacieli Puliti, la pista dei soldi
Alla Procura di Milano stanno arrivando decine di esposti e denunce di cittadini che segnalano cantieri e palazzi non ancora sotto inchiesta, ma ritenuti irregolari dai milanesi che mandano le loro osservazioni ai pm impegnati nell’indagine sull’urbanistica in città. Accanto alle segnalazioni, anche molte lettere ed email di sostegno e di ringraziamento indirizzate ai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Maurizio Clerici e al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. “Andate avanti!”, ripetono molti. Tra i complimenti e i messaggi di sostegno ai magistrati, c’è anche qualche invito a casa per bere un caffè.
I comitati cittadini stanno intanto raccogliendo le firme in calce a una lettera che dice, tra l’altro: “Adesso è l’ora di appoggiare la magistratura, appellandoci a tutti i cittadini milanesi a sostenerne l’operato e a confidare che una città si possa progettare rimettendo al centro la qualità della vita e la giustizia sociale”.
Intanto le inchieste proseguono e si allargano ad altri affari immobiliari in corso, prima fra tutte l’operazione stadio di San Siro. È stata imboccata la pista dei soldi, inseguiti anche all’estero. Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha acquisito ulteriore documentazione negli uffici del Comune, mentre i magistrati del pool Grattacieli Puliti stanno ipotizzando verifiche bancarie anche all’estero per capire i flussi di denaro arrivati a Milano per grosse operazioni immobiliari. Le indagini riguarderanno anche la ricerca dei “titolari effettivi” di alcuni fondi esteri che hanno investito nello sviluppo edilizio in città.
In Procura sono arrivate alcune Sos (segnalazioni di operazioni sospette) trasmesse dall’Unità d’informazione finanziaria della Banca d’Italia: riguardano conti correnti e flussi finanziari provenienti anche da banche estere. La Guardia di finanza ha acquisito documenti in alcune banche ed è al lavoro per “accertare l’origine dei flussi di denaro” e “approfondire gli aspetti di natura finanziaria”, per verificare gli “elementi di criticità legati al possibile riciclaggio di liquidità immesse poi nel circuito economico legato ai progetti edilizi meneghini”.
Una Sos di Bankitalia segnalava “cospicui bonifici”, per circa 6,5 milioni di euro, arrivati “senza causale” o con “causali criptiche” sui conti della Egidio Holding srl e della Patron Milan Residential Limited, società collegate alla Bluestone di Andrea Bezziccheri, l’imprenditore indagato per il progetto Hidden Garden di piazza Aspromonte e rinviato a giudizio per abusi edilizi sulle Park Tower di via Crescenzago.
È inoltre in attesa della pronuncia del giudice delle indagini preliminari che nei prossimi giorni risponderà ai pm che hanno chiesto l’arresto per lui e altre cinque persone. Bezziccheri è accusato di corruzione per aver pagato 279.136 euro di parcelle e consulenze ad Alessandro Scandurra, in cambio – secondo le ipotesi d’accusa – delle decisioni favorevoli di Scandurra ai progetti targati Bluestone.
Le verifiche delle Fiamme gialle riguardano il denaro della Bluestone arrivato sui conti in Italia della Egidio Holding, società che detiene le quote della Bluestone Salomone srl, impegnata nel progetto immobiliare di via Salomone 77, alla periferia di Milano: 200 nuovi appartamenti da costruire dopo la demolizione della ex sede della casa editrice Ricordi.
Un’altra operazione immobiliare della Bluestone è East Town, nel quartiere di Lambrate. I magistrati e la Guardia di finanza stanno ricostruendo la galassia societaria e la catena di controllo della Bluestone, che comprende la Patron Milan Residential Limited, emanazione del Fondo Patron Capital con sede a Saint Helier, la capitale dell’isola di Jersey, un paradiso societario nel Canale della Manica, e una società lussemburghese, la Malachit, controllata da Freo Real Investment.
Società estere erano state rintracciate anche nel progetto Scalo House di via Valtellina: il fondo d’investimento immobiliare Green Stone Sicaf, guidato dall’imprenditore Domenico Cefaly, è intrecciato con la maltese Cannonball e con altri fondi italiani, svizzeri e lussemburghesi, le cui tracce si perdono nell’isola di Guernsey.
