SISTEMA MILANO

Sistema Milano. Esplode l’inchiesta. Indagati Sala, Tancredi, Catella

Sistema Milano. Esplode l’inchiesta. Indagati Sala, Tancredi, Catella

Il Sistema Milano: un incredibile intreccio di decisioni pubbliche, affari privati e ricchi incarichi professionali. Così è cresciuta la metropoli negli ultimi anni. Così è cambiato lo skyline punteggiato di nuovi grattacieli. Così sono raccontate le mani sulla città, nel decreto emesso ieri dalla Procura, che indica 21 indagati, ordina decine di perquisizioni e chiede quattro arresti in carcere e due domiciliari.

La Mani pulite dei grattacieli abusivi ora è arrivata in cima alla catena di comando, al sindaco Giuseppe Sala, all’assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi e al re dei costruttori milanesi Manfredi Catella (sviluppatore tra l’altro del Villaggio olimpico). E svela l’esistenza di un “piano regolatore ombra”, fatto da dirigenti comunali, architetti, costruttori, progettisti (come Giuseppe Marinoni, Alessandro Scandurra, Stefano Boeri. 

Le ipotesi di reato per il sindaco sono due. Una è “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone”: nel 2024 ha attestato l’assenza di conflitti di interesse di Giuseppe Marinoni, già indagato, riconfermandolo alla Commissione paesaggio. L’altra ipotesi è “induzione indebita a dare o promettere utilità” intorno al progetto di Catella e Boeri sul grattacielo Pirellino, in concorso con Tancredi e Boeri.

Catella e Boeri pressavano per avere i permessi per il Pirellino e minacciavano la “rottura” che la mancata approvazione del progetto avrebbe provocato. Così Marinoni si allinea. La Commissione paesaggio il 23 marzo e 18 maggio 2023 avevano già giudicato il progetto inammissibile per l’impatto (“Praticamente una barriera di 30 metri per 40 alta 100”, commentava Marinoni). Ma il 22 giugno 2023 la Commissione ammorbidisce il no e inizia a esprimere un parere “favorevole condizionato”.

Tra i protagonisti coinvolti nella “cricca” che governava lo sviluppo immobiliare di Milano ha un ruolo di primo piano Giuseppe Marinoni, progettista per i privati ma anche presidente (2021-2025) della Commissione paesaggio, che si conferma la “cupola” delle decisioni urbanistiche della città. Con lui, c’è Alessandro Scandurra, ex componente della commissione. E ci sono due costruttori: Andrea Bezzicheri, già plurindagato leader della Bluestone, e Federico Pella, fondatore della società di ingegneria J+S.

Per i sei è stato chiesto al giudice delle indagini preliminari Mattia Fiorentini l’“interrogatorio preventivo” introdotto l’estate scorsa dalla riforma Nordio. Le ipotesi d’accusa sono a vario titolo quelle di corruzione e falso, per una gestione dell’urbanistica che, nelle 29 pagine dell’ordinanza emessa dal procuratore Marcello Viola, dalla aggiunta Tiziana Siciliano e dai sostituti Maurizio Clerici, Marina Petruzzella e Paolo Filippini, citano anche il sindaco Giuseppe Sala, l’archistar Stefano Boeri, due architetti di fama internazionale come Antonio Citterio e Patricia Viel.

Sala è indicato come colui che nel 2024 riconferma Marinoni in Commissione paesaggio, malgrado fossero già emersi i conflitti d’interesse, e come colui che era a conoscenza delle scelte di Tancredi di cui sosteneva le decisioni. Secondo i pm e le indagini della Guardia di finanza, sopra il Pgt (piano di governo del territorio) ufficiale c’era un “Pgt ombra” che decideva come, dove e quanto costruire, accettando le richieste dei costruttori inseriti nel giro degli affari milanesi: l’ordinanza elenca Coima, Hines, Nhoods, Euromilano, Unipol, Redo, Lendlease, Carfin 92, J+S, Kryalos, Fs…

Marinoni aveva realizzato uno studio (“Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”) che indicava gli affari immobiliari da realizzare. È, secondo i pm, “uno strumento artificioso per raggirare le regole e facilitare l’avvio di un piano di affari occulto, di pianificazione ed attuazione di agglomerati edilizi in ampie dimensioni”.

Era “finalizzato a un’operazione di vasta speculazione edilizia gestita da Marinoni e Tancredi su tavoli non istituzionali attraverso una strategia urbanistica di pianificazione di dettaglio di estesissime aree del territorio di Milano, mappate dallo stesso Marinoni”: “nella doppia veste di pubblico ufficiale e professionista” (componente della Commissione paesaggio e progettista), Marinoni incontrava, insieme all’assessore Tancredi, gli operatori privati – come Federico Pella di J+S – interessati a realizzare interventi immobiliari. In cambio dai privati riceveva generosi contributi e “alte parcelle”: dalle società Lombardini 22, da A++ dell’architetto Paolo Colombo, da Acpv di Citterio e Viel (progettisti, tra l’altro, dei Portali di via Gioia, realizzati da Coima di Manfredi Catella).

I pm sostengono “la totale messa a disposizione della funzione di Marinoni, in favore degli interessi economici della J+S”, tra cui la realizzazione del campus del Politecnico nell’area Goccia-Bovisa. Buoni affari anche per Scandurra, che con Catella “stringeva un accordo di corruzione, in base al quale Coima affidava a Scandurra incarichi remunerati di progettazione… e Scandurra piegava l’esercizio della sua funzione valutativa in seno alla Commissione paesaggio, in favore degli interventi di interesse di Coima e suoi personali”.

Boeri, progettista del Bosco verticale, già sotto indagine per il Bosco Navigli e la Beic, entra anche in questa indagine perché, su richiesta di Catella e con l’accordo di Tancredi, interviene sul sindaco Sala e sul presidente Marinoni per far modificare “il parere negativo già espresso dalla Commissione per il paesaggio sull’impatto dei volumi e su altre gravi incongruenze progettuali” del Pirellino-Torre botanica. È il Sistema Milano, bellezza!


Il Fatto quotidiano, 17 luglio 2025 (versione aggiornata)
To Top