Indagine della Procura anche sulla vendita dello stadio di San Siro

Anche lo stadio di San Siro entra nel lungo elenco delle inchieste della Procura di Milano, dopo i contestati abusi edilizi dei grattacieli costruiti come “ristrutturazione” e dopo le accuse di corruzione e traffico d’influenze illecite ai dirigenti del Comune. Un altro colpo per il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Per ora è un’iscrizione nel registro delle indagini a “modello 45”, senza ipotesi di reato né indagati, volta a verificare se la vendita del Meazza a Milan e Inter avviata da Sala possa provocare danni alle casse pubbliche.
L’apertura dell’inchiesta è stata decisa dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, d’intesa con il procuratore Marcello Viola, dopo le proteste dei comitati di cittadini e dopo un esposto presentato da Luigi Corbani, negli anni Ottanta vicesindaco di Milano e oggi presidente del comitato “Sì Meazza”. Contestato il prezzo di vendita, calcolato dall’Agenzia delle entrate e preso per buono dal sindaco: solo 72,9 milioni, perdipiù azzerati dagli 80 milioni che il Comune si dice pronto a pagare ai due club, facendosi carico dei costi di abbattimento del Meazza, per permettere la costruzione di un nuovo stadio.
La vendita dovrebbe avvenire entro la fine del 2025, prima che il secondo anello dello stadio compia 70 anni e scatti il vincolo che ne impedirebbe l’abbattimento. Contestato anche il prezzo stabilito per le aree attorno, 262 mila metri quadrati, su cui i due club vorrebbero realizzare l’operazione immobiliare a cui puntano da anni: un nuovo stadio e soprattutto un nuovo grattacielo a uffici, un grande centro commerciale e altri edifici. I terreni sarebbero ceduti a 124 milioni: 473 euro al metro quadro, un prezzo davvero di saldo per una grande operazione immobiliare a Milano (i valori di mercato sono cinque volte tanto, 1.500-2.000 euro al mq).
Milan e Inter dovrebbero pagare, in totale, 197 milioni per il Meazza più l’area; tolti gli 80 milioni della demolizione gentilmente offerti dal Comune, fanno 117 milioni per tutto il pacchetto. “Una svendita di fine stagione”, secondo Corbani, che indica invece in 403 milioni la base d’asta per l’operazione. Secondo i Verdi, il Comune dovrebbe abbandonare la strada della trattativa privata con le squadre (in corso da cinque anni) e indire una gara pubblica per la sistemazione complessiva dell’area, che contempli anche la possibilità di non abbattere il Meazza, ma di rifunzionalizzarlo, come prevedevano alcuni progetti già resi pubblici (progetto Aceti-Magistretti, progetto Fenyves-Arco, progetto Webuild-Roj).