GIUSTIZIA

Davigo a Brescia: “Voglio l’udienza pubblica”

Davigo a Brescia: “Voglio l’udienza pubblica”

Comincia oggi, 3 febbraio 2022, a Brescia l’udienza preliminare che dovrà decidere se rinviare a giudizio Paolo Storari, pm a Milano, e Piercamillo Davigo, magistrato di Mani Pulite e a fine carriera componente del Consiglio superiore della magistratura. Di norma, questa fase processuale si svolge a porte chiuse, senza pubblico, con la presenza soltanto degli imputati e dei loro difensori, da una parte, e del pm che rappresenta l’accusa, dall’altra. Davigo chiederà invece al giudice dell’udienza preliminare (gup), Federica Brugnara, che questa volta l’udienza sia pubblica e che si svolga a porte aperte.

L’ex magistrato avanzato questa richiesta in forza della giurisprudenza della Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo. Una mossa quasi inedita, ma con qualche precedente, quella che l’ex pubblico ministero del pool di Milano compie oggi attraverso il suo legale Francesco Borasi, che punta a garantire il giusto processo, come sancito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Sia Davigo, sia Storari, difeso dall’avvocato Paolo Della Sala, si dicono pronti a farsi interrogare dalla gup in aula. I due magistrati sono stati indagati dalla Procura di Brescia per rivelazione di segreto, per aver fatto uscire dalla Procura di Milano i verbali ancora segreti dell’ex avvocato esterno dell’Eni Piero Amara, che tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020 ha raccontato ai magistrati milanesi gesta e affiliati di una presunta loggia segreta chiamata “Ungheria”.

Storari, preoccupato, a suo dire, per i ritardi e l’inerzia investigativa dei suoi colleghi, nella prima decade dell’aprile 2020 li ha passati a Davigo che gli aveva assicurato la liceità di quel passaggio di carte, perché in quanto componente del Consiglio superiore della magistratura poteva accedere a notizie segrete. Nei mesi seguenti, il magistrato ha proceduto a informare alcuni membri e il vertice del Csm: in maniera informale, ha spiegato, perché una denuncia formale avrebbe fatto conoscere l’oggetto dei verbali anche a due componenti del Consiglio, indicati da Amara come appartenenti alla loggia Ungheria.

In seguito, dopo che Davigo aveva già lasciato il Csm, la sua segretaria (almeno secondo le indagini effettuate dalla Procura di Perugia) ha inviato in forma anonima i verbali di Amara al Fatto quotidiano, a Repubblica e al consigliere del Csm Nino Di Matteo. (Il Fatto quotidiano, 3 febbraio 2022)

Il giudice respinge la richiesta

“Questa vicenda è di interesse pubblico e siccome io non ho nulla da nascondere, pretendo l’udienza a porte aperte”. Così Piercamillo Davigo, ex magistrato ed ex componente del Consiglio superiore della magistratura, ieri a Brescia: aveva chiesto che fosse pubblica l’udienza preliminare iniziata per decidere se rinviarlo a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio.

La Corte europea dei diritti dell’uomo si è espressa per l’udienza pubblica nel giudizio abbreviato: Davigo lo chiedeva, per estensione, anche in questo caso. La gup di Brescia Federica Brugnara ha detto no e ha respinto la richiesta. L’udienza è così iniziata, come di consueto, a porte chiuse: con l’interrogatorio, durato circa tre ore, del pm milanese Paolo Storari, accusato con Davigo di aver fatto uscire dalla Procura di Milano i verbali segreti degli interrogatori di Piero Amara, ex avvocato esterno dell’Eni, sulla cosiddetta loggia Ungheria.

Il difensore di Storari, Paolo Della Sala, ha dichiarato di “non voler entrare nel merito dell’esame” del suo assistito e ha aggiunto soltanto di essere “molto lieto, come cittadino, dell’archiviazione a Brescia dell’ex procuratore Francesco Greco. Ma questa decisione”, ha aggiunto, “non interferisce in modo inevitabile con la posizione del mio assistito”. Nel decreto d’archiviazione per Greco, il giudice avanzava critiche ai comportamenti di Storari e Davigo nella vicenda dei verbali di Amara, resi tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020 e poi, a inizio aprile, consegnati da Storari a Davigo.

Il primo lamentava l’inerzia investigativa della sua Procura e si cautelava informandone Davigo. Questi aveva rassicurato il collega, sostenendo che non poteva esserci violazione del segreto investigativo informando un consigliere del Csm. Nei mesi seguenti, i verbali arrivavano poi per altre vie a due quotidiani e al consigliere Csm Nino Di Matteo. Lunedì 7 febbraio sarà interrogato Davigo, assistito dal legale Francesco Borasi. Subito dopo inizierà la discussione sulla richiesta di rinvio giudizio avanzata dalla Procura di Brescia. La gup ha intanto accolto la richiesta di essere parte civile nel processo presentata dal consigliere del Csm Sebastiano Ardita, assistito dall’avvocato Fabio Repici. (Il Fatto quotidiano, 4 febbraio 2022)

L’interrogatorio di Davigo

“Tutto quello che ha fatto, lo ha fatto nel pieno rispetto della legge”. A sintetizzare così le tre ore dell’interrogatorio di Piercamillo Davigo a Brescia, è il suo difensore, Francesco Borasi. Il magistrato ed ex consigliere del Csm è comparso ieri, 7 febbraio 2022, davanti al giudice dell’udienza preliminare Federica Brugnara, che dovrà decidere se accogliere o respingere la richiesta della Procura di Brescia (competente per le indagini sui magistrati milanesi) di mandare sotto processo Davigo e il pm di Milano Paolo Storari: i due sono imputati di rivelazione del segreto d’ufficio, con l’accusa di aver diffuso i verbali dell’ex avvocato Eni Piero Amara che raccontava di una presunta loggia massonica chiamata Ungheria.

Storari ha spiegato, nell’udienza precedente, di aver affidato a Davigo quei verbali per tutelarsi, in presenza di quella che riteneva una situazione di inerzia investigativa dei suoi colleghi della Procura di Milano, che a suo avviso tardavano a compiere atti d’indagine sulle dichiarazioni di Amara e a procedere con iscrizioni nel registro degli indagati. Davigo ha sempre assicurato di aver agito come componente del Consiglio superiore della magistratura, a cui non è opponibile il segreto, e di aver parlato all’interno del Csm dei verbali in maniera informale, perché una denuncia formale avrebbe svelato l’indagine milanese a due consiglieri del Csm citati da Amara in quei documenti.

Ieri Storari ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Davigo invece non l’ha chiesto, non per scarsa fiducia nel giudice (che già gli aveva respinto la richiesta di udienza preliminare a porte aperte), ma per ottenere, con il rito ordinario, un procedimento che garantisca la massima trasparenza e la massima pubblicità del dibattimento, necessaria sempre, ma ancor più nel caso di una vicenda grave e complessa come quella dei verbali sulla loggia Ungheria.

Davigo ieri ha depositato al giudice alcuni documenti, meno corposi di quelli presentati da Storari nella scorsa udienza del 3 febbraio: si tratta dei verbali di un’intercettazione in cui Luca Palamara (magistrato leader della corrente Unicost, protagonista dello scandalo della lottizzazione delle nomine per i vertici degli uffici giudiziari) parla con il collega Massimo Forciniti. Utile, secondo la difesa di Davigo, a spiegare il contesto in cui si sono svolti i fatti sotto esame. Forciniti, ex consigliere togato del Csm molto legato a Palamara, durante le grandi manovre dentro il Csm per nominare il procuratore di Roma, si era schierato per Giuseppe Creazzo, mentre Palamara spingeva per la nomina di Marcello Viola.

Il giudice Federica Brugnara ieri ha separato le posizioni dei due imputati: per Davigo l’udienza preliminare proseguirà il 17 febbraio, mentre lo stesso giorno per Storari comincerà, a porte chiuse, il processo in rito abbreviato da lui chiesto.

Nel procedimento è presente anche Sebastiano Ardita, consigliere del Csm un tempo molto vicino a Davigo, che si è costituito parte civile sostenendo di essere stato danneggiato ed emarginato dentro il Consiglio da Davigo, che raccomandava cautela nei suoi confronti poiché il suo nome era presente nei verbali di Amara tra quelli dei presunti appartenenti alla loggia Ungheria. (Il Fatto quotidiano, 8 febbraio 2022)

Il Fatto quotidiano, 3, 4 e 8 febbraio 2022
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