POLITICA

I due angeli custodi di Luca Bernardo, candidato sindaco a Milano

I due angeli custodi di Luca Bernardo, candidato sindaco a Milano

Per capire chi è Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra a Milano, bisogna conoscere i suoi angeli custodi. Ne ha avuti due. Uno aleggiava sulla sua coloratissima Casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli: Nicole Minetti. L’altro gli ha fatto da sponda con la politica, necessaria per far carriera nella sanità alla milanese: Fabio Altitonante. Che cosa c’entrano i due con il superpediatra del Fatebene?

Flashback. È il 2012. Nicole è consigliera regionale di Forza Italia, eletta nel “listino” bloccato del presidente Roberto Formigoni su richiesta di Silvio Berlusconi, che la vuole ringraziare per i suoi servigi. È stata la sua preziosa igienista dentale presso l’ospedale San Raffaele. Ma è stata anche l’infaticabile organizzatrice delle feste del bunga-bunga ad Arcore.

Luca Bernardo, sfruttando la sua formidabile rete di relazioni tra i riccastri milanesi e gli ottimi rapporti con le aziende (specialmente farmaceutiche), ha costruito al Fatebenefratelli la Casa pediatrica, cioè un reparto per i bambini finanziato con soldi della Regione e con donazioni private. All’inaugurazione arrivano vip, damazze e belle signore, tra cui Donata Berger e Gabriella Magnoni Dompè (la regina dell’Oki). Madrina, Michelle Hunziker.

Ma la Hunziker non è la prima scelta: prima che a lei, Bernardo aveva chiesto a Nicole Minetti di diventare “angelo custode” della Casa pediatrica. Poi aveva dovuto fare marcia indietro, perché la stampa – ingrata e giustizialista – aveva cominciato a ironizzare sull’“angelo” dei bambini malati che proprio in quelle settimane veniva raccontata nuda al palo della lap dance nella saletta del bunga-bunga di Arcore. La volitiva Nicole, quando ricevette l’invito a diventare “angelo”, era già indagata per favoreggiamento della prostituzione nella vicenda dei festini a luci rosse che stava facendo il giro del mondo (fu poi condannata a 2 anni e 10 mesi).

Il secondo “angelo custode”, Fabio Altitonante, ha avuto maggior fortuna ma è scomparso anche lui dalla scena politica. Quarantenne, abruzzese, ingegnere, è stato prima consigliere comunale di Forza Italia a Milano, poi assessore provinciale, infine consigliere regionale della Lombardia. È cresciuto dentro Forza Italia coltivando un settore molto sensibile dell’amministrazione, quello dell’urbanistica, del territorio, delle infrastrutture e dei lavori pubblici.

Proprio grazie a questo impegno del settore edilizia della politica, è riuscito a ottenere un buon numero di citazioni nelle carte delle indagini della Procura distrettuale antimafia di Milano, guidata prima da Ilda Boccassini e poi da Alessandra Dolci: per i suoi contatti, incontri, rapporti con personaggi a loro volta in contatto con i boss calabresi della ’ndrangheta attivi in Lombardia. A sua insaputa, per carità. Mai indagato. Parlava con gente che poi viene indagata per mafia, ma lui che ne sapeva?

Quando poi viene promosso alla Regione Lombardia, Altitonante passa a interessarsi del settore più gustoso dell’amministrazione regionale: la sanità, che è la fetta più grossa del bilancio regionale. Lo fa giocando di sponda proprio con Luca Bernardo. Comincia a sfornare una newsletter dal titolo “Fabio Altitonante, la tua voce in Regione”, che arriva inesorabilmente a tutti i medici e a tutti i dipendenti degli ospedali Fatebenefratelli e Macedonio Melloni.

Qualcuno gli ha evidentemente passato la lista degli indirizzi email degli ospedali. Può un politico usare la posta di un ospedale pubblico per farsi propaganda? Altitonante sì. Prova a unificare le pediatrie degli ospedali Fatebenefratelli e Buzzi (l’ospedale dei bambini di Milano) in un “polo per la mamma, il bambino e l’età evolutiva”: un grande centro di potere costruito su misura per l’amico Luca Bernardo. Riesce a metà. Poi Altitonante esce di scena. Bernardo resta e ora – diventato pediatra della figlia di Licia Ronzulli, la regista di quel che resta di Forza Italia – tenta il grande salto nella politica.

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Nella foto, Luca Bernardo tra Donata Berger e Gabriella Magnoni Dompè

Il Fatto quotidiano, 7 luglio 2021
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