POLITICA

Corruzione a Finlombarda, la “banca” della Regione: “Ti finanzio se tu…”

Corruzione a Finlombarda, la “banca” della Regione: “Ti finanzio se tu…”

Un sistema della corruzione ai piani alti della Regione Lombardia, dove si decidono i sostegni alle imprese erogati da Finlombarda, la finanziaria che è di fatto la banca della Regione. È giunta a conclusione l’indagine aperta nella primavera 2017 dai pm di Milano Paolo Filippini e Roberto Pellicano (diventato intanto procuratore a Cremona).

L’avviso di chiusura indagini è stato ora consegnato a 85 indagati che fanno parte, secondo l’accusa, di una rete che ha al suo centro politici o funzionari regionali di obbedienza ciellina come Marco Flavio Cirillo (nella foto), consigliere d’amministrazione di Finlombarda (ed ex sottosegretario di Forza Italia nel governo Letta, oltre che candidato sindaco a Basiglio alle elezioni del 10 giugno), Danilo Maiocchi, ex direttore generale dell’assessorato regionale allo Sviluppo economico, Marco Nicolai, ex direttore generale di Finlombarda, Mario Cesaroni, presidente di Confapi Milano (la confederazione della piccola e media industria), oltre a una piccola folla di imprenditori disposti a pagare mazzette e a presentare documenti falsi per ottenere – senza averne diritto – i finanziamenti regionali.

Cirillo è accusato di aver incassato tangenti e altre utilità dai rappresentanti di alcune società a cui faceva ottenere finanziamenti. Dalla Kerotris srl ha avuto la promessa di un incarico societario per sé e dell’assunzione di un’amica, oltre a una cena da “Cesarina”, a Roma, con successive prestazioni sessuali a pagamento. In cambio, ha unto le ruote per la concessione di voucher di 30 mila euro e la sottoscrizione del 40 per cento massimo di un minibond regionale da 5 milioni. Dalla società Vitali spa Cirillo ha ricevuto un finanziamento elettorale di 10 mila euro per il candidato sindaco di Novara che sosteneva, mentre Cesaroni ha avuto la promessa di una sponsorizzazione da 5.400 euro per una associazione sportiva di cui è il legale rappresentante.

In cambio, i due si sono dati da fare per far ottenere alla Vitali il voucher di 30 mila euro e la sottoscrizione del 40 per cento di un minibond regionale da 20 milioni. Dalle Officine Meccaniche Castellini spa, Cirillo riceve – scrive il pm – “la promessa di utilità o somme di denaro non meglio precisate, oggetto di specifici accordi, come risultano dalle intercettazioni telefoniche”. In cambio Cirillo, con il supporto di Cesaroni, fa incassare alla Castellini, “pur in assenza dei requisiti richiesti da bando”, un anticipo del 50 per cento sulla somma di 873 mila euro. Finanziamenti illegittimi anche alla società di Guido Rinaldini, in cambio di una stecca di 20 mila euro.

Danilo Maiocchi, invece, mentre era direttore generale dell’assessorato che distribuiva i finanziamenti alle aziende, era anche socio occulto di Europartner Service, la società che forniva consulenza alle imprese per far loro ottenere i finanziamenti a fondo perduto da parte della Regione. Per questo Europartner ha ottenuto oltre 220 mila euro di denaro pubblico. Non solo: ha emesso fatture in tutto o in parte inesistenti, per abbattere il reddito imponibile e non pagare le tasse.

Accusato di malversazione ai danni dello Stato è un altro indagato, Luciano Baielli, direttore generale della Fondazione regionale per la ricerca biomedica. Ha ricevuto 9,6 milioni regionali destinati alla lotta contro il cancro: “all’attuazione di bandi di ricerca” per la “ottimizzazione diagnostica e la appropriatezza terapeutica”. Ma li ha usati in gran parte (8,7 milioni) per restituire un debito che la sua Fondazione aveva contratto da Finlombarda per finanziare, in conflitto d’interessi, una società controllata, la Nms Group di Nerviano, pesantemente esposta con il sistema bancario.

di Gianni Barbacetto e Leonardo Piccini, il Fatto quotidiano, 6 giugno 2018
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