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Cinisello, al posto delle slot c’è il salottino con i libri

Cinisello, al posto delle slot c’è il salottino con i libri

Via le slot machine, è arrivato il salottino di conversazione con i libri. È successo in un bar di Cinisello Balsamo, alla periferia nord di Milano: il Gold & White di viale Rinascita. Lo segnala su Facebook l’amica Dani Corcia, che a Cinisello ci vive. La metamorfosi è cominciata la primavera scorsa, quando i proprietari e gestori del Gold & White, Fabio Panin e suo figlio Andrea, hanno deciso di non poterne più della clientela che affollava il loro locale per giocare con le macchinette. “Il nostro bar era diventato il luogo di ritrovo di persone che avevano come unico interesse il gioco d’azzardo”, ha raccontato Fabio a Rosario Palazzolo del Giorno. “A tutte le ore si mettevano in fila alle slot, per aspettare il momento più propizio per vincere qualcosa. Ci siamo trovati a dover contenere liti o scenate. Insomma, una situazione che non volevamo più gestire. Da qui la scelta di rinunciare completamente ai giochi”.

Le slot inducono ludopatia, la ludopatia rovina persone e famiglie. E lo Stato è complice, visto che guadagna una percentuale sui giochi, mentre il grosso del malloppo va ai privati, tra i quali (ci dicono le inchieste giudiziarie) ci sono spesso boss mafiosi, che così diventano tecnicamente soci dello Stato.

Ma Fabio e Andrea Panin non hanno avuto bisogno di fare tutti questi ragionamenti, hanno semplicemente constatato che il livello del loro locale, la qualità del loro bar – e dunque anche del loro lavoro e della loro vita – con le macchinette mangiasoldi era pessima. Così hanno deciso di cambiare. Tolte le slot, hanno creato una saletta-salottino per conversare, per bere un tè o una bibita, per darsi appuntamento, per leggere un libro in tranquillità. Quest’ultima è stata un’idea della moglie di Fabio: “Abbiamo imbiancato e creato una saletta da tè con musica e un videowall. Grazie al consiglio di mia moglie abbiamo aggiunto anche i libri. Ci siamo resi conto che ora le persone si fermano volentieri e trascorrono molto più tempo al bar. E la nostra vita è cambiata”. Invece della folla dei compulsivi delle slot, ora il bar è frequentato da gente che consuma, chiacchiera, legge qualche pagina di libro.

All’inizio è stata dura: via i giocatori d’azzardo, la clientela scarseggiava, gli incassi declinavano. Poi, piano piano, si è avviata la trasformazione: sono arrivati nuovi clienti, gente di passaggio, impiegati, abitanti del quartiere, molte donne. Prima erano respinti dall’ambiente bisca-dei-poveri, ora si trovano invece a loro agio nella nuova versione salottino con libri. “Ci siamo resi conto che il nostro bar stava cambiando da solo, allora ci siamo rimboccati le maniche e lo abbiamo reso più accogliente”, ha raccontato Fabio a Palazzolo.

Gli affari che all’inizio non andavano bene sono migliorati. “Ci abbiamo rimesso qualche soldo, però abbiamo guadagnato una clientela che è più socievole, più bella e speriamo che cresca ancora. Insomma, il gioco è valso la candela”, dice soddisfatto Andrea. Ora, tutti i mercoledì sera, il suo piccolo bar è diventato un punto di riferimento per i giovani universitari. “Sì, abbiamo creato la serata per gli studenti, con offerte speciali per chi frequenta le università milanesi. Il passaparola tra gli amici ha funzionato. Mai avremmo creduto che tanti giovani si sarebbero ritrovati a Cinisello semplicemente per il gusto di incontrarsi davanti al nostro bar. È una iniezione di fiducia per il futuro”, conclude Andrea, che ha inventato, quasi per caso, il bar con salottino e libri che ha fatto dimenticare la bisca.

Il Fatto quotidiano, 8 settembre 2017
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